Pedofilia nella Chiesa, Borrelli chiede che il suo caso venga riaperto

Arturo Borrelli ha denunciato anni fa un sacerdote per pedofilia e adesso denuncia la superficialità con cui la chiesa ha processato l’uomo.

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Tra i 13 e i 17 anni, Arturo Borrelli ha raccontato di essere stato vittima di abusi sessuali da parte di un prete. Era il suo professore di religione a scuola e quel bambino che adesso è un uomo, racconta di come un giorno lo abbia invitato a casa sua per poi iniziare a toccarlo e dare il via a una storia che sarebbe durata anni. Il prete in questione si chiama Don Silverio, giudicato recentemente innocente di tutti i crimini di cui era accusato dal tribunale ecclesiastico. Un verdetto che ha fatto un discutere per alcune risposte fornite dall’imputato. Le vittime chiamate a testimoniare conoscevano una malformazione del prete ai genitali. Un particolare che poteva venir conosciuto soltanto in situazioni di intimità. E il punto è che Don Silverio ha spiegato al Tribunale che per lui era la normalità farsi la doccia nudo con gli altri bambini, ed è così che questi sono venuti a conoscenza del suo problema. 

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Borrelli: “Ascoltano quello che sai per poi nasconderlo”

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Borrelli ha iniziato tanto tempo fa una lotta per denunciare quello che lui considera un vero e proprio mostro, il suo carnefice, e nel suo percorso ha trovato altre tre persone che sostengono di essere stati vittima degli stessi abusi da parte di Don Silverio. Ma nonostante fosse stato Papa Francesco a voler riaprire il caso nel 2018, per il momento si è tutto risolto nell’assoluzione del prete. Ma non solo, come ha raccontato ai giornalisti di Fanpage in un’intervista, Borrelli ha perso il lavoro per seguire al meglio questa vicenda. L’uomo è convinto che la Chiesa non abbia mostrato un reale interesse a cercare la verità: “Una vicina di casa aveva dichiarato per prima che in quell’appartamento c’erano troppi bambini e che qualcosa non tornava. Ha rilasciato la sua testimonianza al tribunale e tutto quello che ha rivelato è stato gettato nel cestino. Fanno così: ascoltano quello che sai per poi nasconderlo”. 

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