Dpcm, il sindaco di Milano Giuseppe Sala ha commentato le ultime misure imposte dal governo, che vedono la Lombardia in zona rossa

Dalla giornata di ieri, in tutta Italia è attivo un nuovo Dpcm che prevede la divisone di tutto il territorio in tre aree: gialla, arancione e rossa. Suddivise in base al livello di criticità di Covid-19, le varie regioni stanno sottostando a strette diverse, che portano fino al lockdown-bis nelle zone maggiormente a rischio.
Tra queste, c’è anche la Lombardia. Intervenuto a ‘L’Ospite’ su SkyTg24, il sindaco di Milano Giuseppe Sala ha commentato la decisione del governo di inserire la sua regione tra quelle in zona rossa. “Sono fondamentalmente d’accorso, è arrivato il momento di tenere duro e cercare di uscirne al più presto” le sue parole: “Sappiamo che prima di mostrare segni, bisogna aspettare almeno 2-3 settimane. Quindi dobbiamo sottostare a queste regole e cercare di migliorare la situazione“.
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Dpcm, Sala: “Chiusura a Milano un po’ anomala”

intervistato da ‘L’Ospite’ su SkyTG24, il sindaco di Milano Giuseppe Sala ha commentato l’ultimo Dpcm varato dal governo, che prevede l’inserimento della Lombardia nelle regioni della zona rossa. In particolare, si è soffermato sul lockdown di Milano. “È una chiusura un po’ anomala, chiamiamola a macchia di leopardo. Se un milanese decide di uscire e andare a La Rinascente, la trova aperta in quanto alcuni reparti offrono prodotti vendibili” ha specificato il sindaco: “Io più che dire ai cittadini di restare a casa, non posso fare molto. Certamente non posso chiedere ad un’attività di chiudere, spetta a governo e Regione“.
Uno dei temi più delicati a Milano è quello relativo allo smart working e alle attività che più ne risentiranno. “Ok i ristori, ma la nostra città è dimensionata per avere 3 milioni di persone che la vivono quotidianamente. Per i prossimi due o tre anni non sara così, a causa dello smart working e della mancanza di turismo” ha continuato il sindaco Sala: “Milano diventerà una città da due milioni, e bisognerà affrontare al più presto questo delicatissimo tema“.
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