Il legale del Napoli Mattia Grassani ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta dello Sport spiegando il motivo per cui la squadra non è partita.
Non si placano le polemiche intorno alla partita Juventus – Napoli. La squadra partenopea si è vista infatti negare dalla Asl Campana la possibilità di partire per la trasferta dell’Allianz Stadium a causa dei due giocatori positivi trovati in squadra. Una decisione che però non è prevista o ammessa dal protocollo Covid-19 della FIGC. Ed è per questo che la Juventus ha comunicato che si sarebbe presentata regolarmente in campo per disputare l’incontro, ottenendo subito dopo la conferma da parte della FIGC sul fatto che la gara debba essere disputata. Una situazione che però inizia a essere surreale, con il Napoli che potrebbe perdere la partita a tavolino 3 a 0, nonostante si sia ritrovata impossibilitata a partire a causa di una disposizione statale.
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Le parole dell’avvocato del Napoli Mattia Grassani

E adesso a chiarire meglio questa vicenda ci ha pensato il legale del Napoli Mattia Grassani in un’intervista concessa alla Gazzetta dello Sport. L’avvocato ha spiegato che “c’è stato un lungo carteggio, ci sono più comunicazioni di Asl e Regione Campania in una stessa direzione, ovvero quella di impedire ai giocatori in contatto stretto con i positivi di abbandonare i propri domicili, e c’è il divieto di uscire dai confini italiani per i nazionali. Questi documenti tagliano la testa al toro rispetto a ciò che è il rapporto tra ordinamento sportivo e norme dello Stato. In tempo reale abbiamo informato Giudice sportivo di A, Lega, Figc e Juventus che la squadra non poteva partire per Torino, a meno che si volessero commettere fatti penalmente rilevanti giocando la partita. Abbiamo allegato tutta la corrispondenza con la Asl e la Regione: il calcio può aspettare. La legge dello Stato è superiore a quella sportiva”.
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