Covid, il virologo Palù: “Situazione contenuta, niente seconda ondata” 

Covid, il virologo Giorgio Palù contiene l’allarmismo. Il professore, intervistato dal Corriere della Sera, spiega perché la situazione non è così preoccupante malgrado i nuovi contagi. 

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Rapporto dell’Istat-Iss sulla mortalità da Covid-19

Giorgio Palù, docente emerito di virologia all’università di Padova, non è preoccupato malgrado l’aumento dei contagi in questi mesi estivi. L’esperto, pronunciatosi ai microfoni del Corriere della Sera, ha infatti minimizzato di fronte agli allarmismi di questi giorni.

Covid, Palù: “Vi spiego perché non si può parlare di seconda ondata”

Ci sarebbe soprattutto un fattore alla base del suo ottimismo: i tanti casi non gravi al fronte dei positivi comunque registrati. Perché sebbene il numero sia in crescita, questo sono “quasi tutti asintomatici, l’età media è scesa intorno ai trent’anni, in rianimazioni c’è qualche paziente in più, ma la situazione non è certo quella che ricordiamo a marzo-aprile”.

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Insomma: secondo il professore, non vi è paragone tra l’attuale situazione e l’inferno vissuto durante il lockdown. “Non mi pare che ci siano novità. Ricordiamo anche che “positivo” non vuol dire “malato” e non è neanche detto che sia per forza contagioso. Dipende dalla carica virale: sappiamo che ci vogliono intorno a un milione di particelle virali infettanti per contagiare un individuo, quando il contatto sia stato ravvicinato e prolungato”, spiega.

E non si può parlare nemmeno di seconda ondata. Il motivo è semplice: “La seconda ondata si ha quando si azzerano i casi e questo c’è stato solo in Cina”, aggiunge Palù. E ancora: “Nel nostro Paese per ora i nuovi contagi giornalieri sono numeri molto bassi relativamente all’esordio della pandemia”. Ma ovviamente guai ad abbassare la guardia: “Dobbiamo bloccare sul nascere e impedire la crescita esponenziale”. 

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