Nubifragio a Palermo, ora la Procura ragiona sull’apertura di un’inchiesta dopo gli enormi disagi ieri in città. Ecco a cosa si punta a chiarire il procuratore Francesco Lo Voi.
Nubifragio a Palermo, ora la Procura della città siciliana valuta l’apertura di un’inchiesta dopo la criticità delle ultime ore. Lo riferisce l’ANSA. L’intento è accertare eventuali responsabilità nell’assenza di alcune misure preventive utili a limitare i danni dopo la bomba d’acqua delle ultime ore.
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Nubifragio a Palermo, ora può scattare un’inchiesta
La situazione, infatti, è stata tragica. Ci sono due persone disperse e che potrebbero non avercela fatta, mentre sono state decine e decine le auto travolte dall’acqua o rimaste bloccate nei sottopassaggi allagati. L’intera città, messa in ginocchio, è diventata un fiume con le persone che sono state costrette a scappare dai mezzi per mettersi in salvo.
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E senza considerare i danni ad abitazioni e vetture. Erano quasi tre secoli che non si verificava una tale precipitazione. A riferirlo è Leoluca Orlando, sindaco della città: “A Palermo è caduto un metro di acqua in meno di due ore. E’ la pioggia più violenta registrata nella storia nella nostra città da almeno il 1790”.
Come sottolinea il primo cittadino, è stato anche il mancato preavviso a rendere il quadro ancor più complicato: “Questa pioggia è stata pari a quella che cade in un intero anno. Un fenomeno che nessuno aveva previsto. Se fosse stata diramata un’allerta, sarebbero stato attivate le procedure necessarie per contenere i rischi”.
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