Lombardia: arriva il dietrofront della Regione dopo l’avviso di sfratto ai medici giunti dal Sud per prestare servizio presso il nuovo ospedale alla Fiera.

Avevano ricevuto la chiamata in piena emergenza Coronavirus e avevano risposto presente. I medici e gli operatori sanitari giunti dal Sud, fino a Milano, per dar una concreta mano al nuovo ospedale costruito in Fiera, hanno ricevuto uno sfratto dalle strutture alberghiere che li ospitavano. Come riporta Tgcom24, l’accordo prevedeva che la Regione avrebbe pagato le spese fino al 31 luglio, ma poi è arrivato l’avviso.
Entro due giorni dall’avviso, medici e infermieri avrebbero dovuto abbandonare gli alloggi, senza alcun preavviso. Immediate le proteste dei diretti interessati, che si sono visti arrivare uno sfratto, con quasi due mesi di anticipo rispetto alla data pattuita.
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Lombardia, medici protestano per lo sfratto: la Regione fa dietrofront

Come riporta Tgcom24, le proteste non si sono fatte attendere. La voce di medici e operatori sanitari si è alzata in coro. “Non ci hanno dato alcun preavviso”, spiega un’operatrice socio-sanitaria. In questo clima di incertezza, anche gli albergatori si sono trovato a dover lanciare le informative circa l’imminente abbandono delle strutture, nel totale imbarazzo: “Ci siamo rimasti male anche noi, è arrivata una comunicazione inaspettata”.
Un infermiere, arrivato a Milano dalla Sicilia, ha sostenuto che senza alloggio non può mantenersi nella città. A seguito delle proteste, è intervenuta la Regione, che ha fatto dietrofront sugli sfratti. Da quanto si apprende, sia il Policlinico che la Regione, hanno fatto sapere che copriranno le spese fino alla data pattuita, ovvero il 31 luglio.
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F.A.