Coronavirus, Brusaferro: “Vaccino entro il 2020, dimenticate le strade affollate” 

Coronavirus, il professor Brusaferro spiega la fase 2. “Dimenticatevi le strade e i mezzi pubblici affollati”, spiega l’esperto illustrando come ora cambieranno le nostre vite. 

Coronavirus Brusaferro

Coronavirus, Silvio Brusaferro traccia il percorso per la fase 2. Il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, intervistato dal Corriere della Sera oggi in edicola, spiega come andrà affrontata e vissuta questa nuova fase anti-Covid-19.

Convivenza. Sarà questa la parola chiave di questo periodo. I contagi si sono ridotti sensibilmente, ma ciò non significa che il problema sia alle spalle. Anzi: il virus continuerà a circolare tra di noi. L’ondata sarà meno aggressiva per ora, ma continuerà ad esserci. Quindi: “Convivere col virus significa riprogettare le giornate. No agli orari di punta in tutte le fasi vita quotidiana. Dimentichiamo strade e mezzi pubblici affollati”, riferisce il responsabile dell’Iss.

Coronavirus origini
Coronavirus, tante le teorie sulle origini (Getty Images)

Coronavirus, Brusaferro spiega la fase 2

La soluzione definitiva ci sarà solo col vaccino. Bisogne dunque aspettare e rispettare le regole, e nel frattempo “avremo più conoscenze su come si diffonde il Sars-CoV 2, più farmaci e più strumenti di diagnosi però non fasciamoci la testa”. Il rimedio definitivo, riferisce l’esperto, arriverà solo: “con l’immunità di gregge data dal vaccino che non arriverà prima di fine anno”. 

Nel frattempo l’immediatezza di intervento sarà fondamentale per evitare che si ritorni in uno stato di emergenza: “Le riaperture – spiega Brusaferro – non possono dipendere da quanto il virus ha circolato in una data area ma dalle capacità di intervenire sul territorio. Il presupposto è la velocità nell’intercettare rapidamente la ripartenza della curva epidemica, poi può entrare in gioco il criterio epidemiologico. Il presupposto è poter arrivare prima”. 

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Nuova fase che vedrà particolare attenzione verso anziani e malati cronici, ovvero i soggetti più a rischio in questa situazione. “Vanno protetti nella mobilità e negli accessi ai luoghi pubblici senza limitare troppo la loro autonomia, ma supportandoli a casa con servizi a domicilio”, spiega il medico. Per quanto riguarda invece il mare e le vacanze estive: “Il sole si può prendere in tanti modi, anche in terrazzo. La mia è una battuta. La risposta seria è che non si può pensare ad aree affollate”.