Per la “fase 2” del Coronavirus, quella della riapertura graduale delle attività, il governo pensa a orari differenziati di entrata ed uscita nei locali di lavoro
Dopo quasi un mese e mezzo di lockdown in Italia a causa del Coronavirus, finalmente è arrivato il momento di cominciare a ragionare sulla riapertura del Paese. Dal 14 aprile sono ripartite alcune attività, anche se non in tutte le Regioni, come le librerie e i negozi di abbigliamento per bambini e neonati. Dal 4 maggio, data di scadenza della durata dell’ultimo decreto emanato dal governo, molte altre attività lavorative ripartiranno e c’è da progettare delle procedure per garantire la massima sicurezza ai lavoratori. Tra di esse, al vaglio del governo ci sarebbe quella di differenziare gli orari di entrata e di usciti dai luoghi di lavoro.
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Coronavirus, il governo progetta la fase 2: orari differenti e riorganizzazione del trasporto pubblico

L’ipotesi a cui starebbe lavorando il governo, dunque, sarebbe scaglionare l’ingresso e l’uscita dei lavoratori da uffici pubblici, aziende e industrie, in vista della riapertura prevista il 3 maggio. Secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa ‘Ansa.it’ la task force per organizzare la “fase 2” sotto la guida Vittorio Colao, sta ragionando anche sulla riorganizzazione del settore dei trasporti pubblici. Prevedere un ingresso e un uscita in orari diversi al lavoro consentirebbe, infatti, di gestire meglio e non appesantire i trasporti, che ovviamente saranno regolati in conseguenza delle nuove misure di distanziamento sociale. Per quanto riguarda i mezzi pubblici, potrebbe essere imposta una maggiore frequenza delle corse.
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Coronavirus, le idee della task force per la fase 2: orari scaglionati in uffici pubblici, industrie e aziende. C’è il nodo del trasporto pubblico. Via libera ad autocertificazione digitale e app per tracciare contatti https://t.co/OCB5pDrstm di @fattoquotidiano
— Aaron🙏🏼🕵🏼♀️ (@AaronBer672302) April 15, 2020