Coronavirus, Pasqua si avvicina. Con la festività cristiana, è possibile che la penisola possa essere interessata ad un nuovo e distruttivo esodo.

Il coronavirus sta colpendo in maniera sempre più forte un Paese che non era assolutamente pronto ad affrontarlo. Il sistema sanitario carente e la disorganizzazione che, soprattutto all’inizio, ha caratterizzato la prima risposta al COVID-19 hanno provocato solo ulteriore diffusione del virus proveniente da Wuhan. Ora, quasi due mesi dopo il primo caso in Italia, le misure sono senza dubbio più stringenti e ferree, ma potrebbero non bastare. Soprattutto se teniamo in considerazione il comportamento di alcuni italiani. Si sono registrati degli esodi nelle settimane passate, dal Nord verso il Sud, che non hanno fatto altro che catalizzare la diffusione della malattia dal suo focolaio principale verso regioni non ancora interessate dalla malattia. Ora potrebbe delinearsi uno scenario parecchio simile, mentre ci si appropinqua a Pasqua.
Coronavirus, Pasqua si avvicina: i rischi di un nuovo esodo
LEGGI ANCHE —> Emergenza Coronavirus, 10 regole per proteggere le nostre case
In tantissimi, come abbiamo visto, sono i giovani del Sud che sono andati ad abitare al Nord per diversi motivi. Amore, lavoro, studio, tentare la fortuna. E proprio loro sono stati tra i principali protagonisti di un esodo che ha destato enorme preoccupazione e causato danni ingenti, mettendo in pericolo milioni di italiani. Fughe notturne, corse in taxi folli, imprese incredibili per tornare a casa, dai propri familiari, e scappare dal virus e dalla zona rossa. Peccato che spesso, però, il virus abbia viaggiato con loro. Ed ora che Pasqua si avvicina, altri giovani, quelli che sono rimasti dopo il primo grande esodo, potrebbero considerare l’idea di fare altrettanto. D’altronde i numeri che separano il Nord dal Sud dell’Italia sono davvero troppo diversi per non spingere qualcuno a considerare la fuga. Giovani di zone rosse che raggiungono paesi meno preparati, con molti anziani e bambini.
Coronavirus, Pasqua: gli asintomatici ed i rischi per la sanità
LEGGI ANCHE —> Coronavirus, 42.681 contagi e 4.825 decessi in Italia: nuova ordinanza Lombardia – DIRETTA
Coronavirus, le regioni rispondono (Getty)
In molti, poi, potrebbero essere convinti a tornare anche da una falsa sicurezza. Ormai sono settimane che vi pariamo degli asintomatici che pur non presentando sintomi, trasportano comunque il virus. E dopo un lungo periodo di incubazione, il coronavirus potrebbe poi manifestarsi con forza una volta che questi falsi-sani abbiano raggiunto i propri paesi d’origine. Luoghi dove i dpi, le norme più complesse ed il personale ospedaliero non è ancora pronto ad affrontare e ad ospitare tanti infetti da COVID-19, non avendo la strumentazione e l’esperienza tristemente maturata dai colleghi del Nord Italia.
Coronavirus e Pasqua: il “cavillo” legale
LEGGI ANCHE —> Amazon, restrizioni per gli utenti: in vendita solo beni di prima necessità
Dal punto di vista legale, poi, chi vive a Nord ma possiede ancora la residenza in una regione del Sud dell’Italia, può farvi ritorno senza problemi. E sarebbe anche impossibile, d’altronde, pensare di bloccare tutti, sia dal punto di vista etico che da quello logistico, dato che implicherebbe dividere l’Italia con enormi forze e con strategie simili a quelle adottate per proteggere il Muro di Berlino. Una soluzione potrebbe certamente essere quella di fermare chi viaggia, registrare il nominativo e poi imporre due settimane di quarantena al nucleo familiare nel quale ritorna. Oppure si potrebbero creare dei meccanismi più severi per impedire, o quantomeno regolare in maniera più chiara ed ufficiale gli eventuali spostamenti che saranno inevitabili. Sui social network qualcuno già si sta organizzando con la propria famiglia.
Mancano esattamente 21 giorni a Pasqua, è fondamentale pensare da subito a come agire per evitare che il prossimo ed inevitabile esodo causi ulteriori danni.
LEGGI ANCHE —> De Luca minaccia: “Mando i carabinieri col lanciafiamme!” – VIDEO