Coronavirus, Conte ha firmato il decreto sulle nuove restrizioni che diventerà effettivo tra poche ore. Quasi un centinaio le attività ancora aperteCoronavirus, il premier Conte ha firmato il nuovo decreto (Getty)
Coronavirus, il premier Conte ha firmato da poco il nuovo decreto con tutte le limitazioni e le chiusure delle attività commerciali e produttive. In realtà però rispetto alla linea durissima promessa nella serata di sabato 21, nell’elenco di chi si salva ci sono quasi cento voci. E così i sindacati sono pronti alla mobilitazione in tutti quei settori che non sono essenziali alla vita del Paese per salvaguardfare i lavoratori.
Molte delle attività produttive e di servizio erano già chiare, perché legate alla salute e alla vita quotidiana degli italiani. Come tutta la filiera legata al settore agroalimentare e farmaceutico. Allo steso modo le attività di estrazione di petrolio e gas, i trasporti, i servizi postali e i corrieri, i servizi di comunicazione e informazione. E ancora, la fabbricazione di articoli tessili, tecnici e industriali, il commercio all’ingrosso dei prodotti legati al tabacco, le attività legali e contabili, gli studi di architettura e ingegneria,
Ma dentro all’elenco (qui la lista completa) ci sono anche i call center, i servizi di vigilanza, le attività di riparazione e manutenzione di computer e pc. In più le attività di riparazione di elettrodomestici e articoli per la casa, così come il personale domestico. Nell’industria tessile, ferme le produzioni di articoli di abbigliamento. Vanno avanti invece quelle di “fabbricazione di tessuto non tessuto, confezioni di camici, divise ed altri indumenti di lavoro.
Decreto Conte, tutte le attività ancora aperte ma i sindacati sono contrari
Come annunciato ieri sera, a partire da domani resterà chiusa sull’intero territorio nazionale ogni attività produttiva che non sia strettamente necessaria e indispensabile a garantirci beni e servizi essenziali. Qui il decreto che ho appena firmato ⤵️ https://t.co/dMK2BuXkLa
Il decreto appena firmato dal premer salvaguarda anche le attività dell’industria dell’aerospazio e della difesa. Con loro pure le altre attività di rilevanza strategica per l’economia nazionale, dietro ad autorizzazione del Prefetto. Invece le attività sospese, potranno continuare se impostate in regime di ‘smart working‘. Non sono stati nominati, ma continueranno a rimanere aperti, supermercati, farmacie e parafarmacie. Allo stesso modo saranno garantiti servizi bancari, postali e assicurativi.
Un elenco lunghissimo, frutto di una trattativa serrata con le associzioni di categoria a cominciare da Confindustria. Proprio per questo nei prossimi giorni Conte sarà in Aula alla Camera per riferire. Lo ha confermato il presidente, Roberto Fico: ” Ho chiesto un’informativa del presidente del Consiglio in Aula la prossima settimana. Ho appena parlato con il presidente Conte che mi ha dato la sua piena e immediata disponibilità”.
Ma i sindacati, pur comprendendo il delicato momento del Paese, annunciano battaglia. Una nota firmata dai tre segretari (Maurizio Landini, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo per Cgil, Cisl e Uil) preannuncia la possibilità di una mobilitazione. E non è escluso anche lo sciopero generale se non verrà salvaguardata la salute dei lavoratori.
Anche le Poste continueranno a funzionare (Getty Images)