Coronavirus, il governo taglia in tre l’Italia fino all’8 marzo

Coronavirus, il governo taglia in tre l’Italia. Questi è l’esito del decreti firnato questa sera dal Premier Conte con le prime misure urgenti.

Giuseppe Conte Coronavirus
Giuseppe Conte ha firmato il decreto contro il Coronavirus (Getty Images)

Coronavirus, il governo taglia in tre l’Italia. Una zona rossa, nelle zone più direttamente interessate dal contagio. Una zona gialla, a moderato rischio. E poi le misure valide per tutti, perché il rischio epidemia deve essere preso seriamente da tutti. Questo in sostanza è il testo del nuovo decreto firmato dal Premier Conte con le prime misure urgenti (qui i testo integrale).

Nella zona rossa sono compresi tutti i comuni di Lombardia e Veneto duramemente colpiti dal Coronavirus. Come Castiglione D’Adda, Codogno, Fombio, Maleo, Bertonico, Casalpusterlengo, Castelgerundo, San Fiorano, Somaglia e Terranova dei Passerini. Ma anche Vò Euganeo. La zona gialla comprende invece l’Emilia Romagna, il resto di Lombardia e Veneto, le province di Pesaro e Urbino ma anche Savona. E poi c’è il rdest del Paese che poco alla volta è stato coinvolto dai primi casi.

Nella zona rossa le misure più drastiche a partire dal divieto di allontanamento da parte di tutti gli individui presenti. Allo stesso tempo divieto di accesso, sospensione di manifestazioni e iniziative, chiusura delle scuole e sospensione dei viaggi d’istruzione. Prosegue anche la chiusura dei musei e degli altri istituti culturali, la sospensione dell’attività dei pubblici uffici e delle procedure concorsuali. Allo stesso tempo anche la chiusura di tutte le attività commerciali ad esclusione di quelle di pubblica utilità e dei servizi di trasporto. Infine la sospensione delle attività delle imprese (ad esclusione di quelle che erogano servizi essenziali). Tutto questo fino all’8 marzo.

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Coronavirus, in quattro provibce centro commerciali chiusi nel weekend (Getty Images)

Nella zona gialla invece sono sospesi eventi e competizioni sportive, oltre alle trasferte dei tifosi. Le competizioni sportive potranno essere svolte solo a porte chiuse. Sospese tutte le manifestazioni di carattere carattere culturale, ludico, sportivo e religioso. Quindi ancora chiusi teatri, discoteche e cinema, tutti i luighi di aggregazione. Per i luoghi di culto la parola d’ordine sarà evitare assembramenti. In ogni caso le scuole, di ogni e grado, rimarranno chiuse.

Bar e ristoranti invece potranno servire solo clienti con il posto a sedere e tutti gli avventori dovranno restare a un metro di distanza. E ancora, nelle province di Bergamo, Piacenza, Lodi e Cremona i grandi centri commerciali saranno chiusi nel fine settimana. In Lombardia e nella provincia di Piacenza rimarrano chiuse palestre, centri sportivi e termali.

In tutto il resto d’Italia massima allerta. Nelle scuole saranno appese alcune regole essenziali da seguire. E soluzioni disinfettanti per l’igiene delle mani saranno messe a disposizione negli edifici della pubblica amministrazione oltre che nei locali aperti al pubblico. Le aziende di trasporto pubblico dovranno sanificare tutti i mezzi e tutti i viaggi di istruzione sono sospesi fino al 15 marzo.

Contro i primi provvedimenti di sostegno economico per le zone in cruis si è espresso duramente Matteo Salvini, oggi a Todi: “Un rimborso di 500 euro al mese per le partite Iva, a gente che sta perdendo tutto. Ho letto il decreto del governo in materia economica. Le tasse sono sospese, ma poi ad aprile bisogna pagarle tutte in una volta sola. Non ci siamo”.