Guerra in Ucraina, Bakhmut il nodo cruciale: nessuno vuole cedere

Intanto dai campi di battaglia arrivano notizie di crimini.

Guerra in Ucraina (Bakhmut) - Foto di Ansa Foto
Guerra in Ucraina (Bakhmut) – Foto di Ansa Foto

Il fronte più cruento della guerra in Ucraina è sicuramente Bakhmut, dove Kiev si trova di fronte a un dilemma: ostacolare gli occupanti al prezzo di centinaia di vite oppure ritirarsi e contrattaccare altrove.

Intanto dai campi di battaglia arrivano notizie di crimini. In un video diffuso dai media ucraini, un gruppo di soldati russi spara a sangue freddo un prigioniero disarmato. All’uomo gli viene concessa un’ultima sigaretta, poi viene accerchiato e ucciso dai mitra.

E mentre Volodymyr Nararenko, comandante ucraino a Bakhmut, parla di “inferno assoluto” anche se “la difesa sta tenendo”, l’ufficio del presidente Volodymyr Zelensky ha spiegato di aver discusso della situazione con il con il capo di Stato Maggiore e con il comandante delle forze di terra. Questi ultimi si sono detti “a favore del continuare l’operazione difensiva”. 

La rassicurazione è arrivata dopo i rumors su una presunta divergenza tra il presidente e Valery Zaluzhny, il comandante delle forze armate. Secondo Bild, quest’ultimo avrebbe suggerito la possibilità di lasciare Bakhmut per ragioni tattiche e riorganizzare gli attacchi altrove. Per Zelensky invece, l’esercito dovrebbe continuare a combattere a Bakhmut per evitare la caduta della città nel Donbass. “Non c’è parte dell’Ucraina che si possa dire abbandonata”, ha dichiarato il presidente ucraino”.

Guerra in Ucraina: l’accusa a Mosca dei mercenari Wagner

La presa di Bakhmut è in mano alla compagnia dei mercenari Wagner, che sono addirittura arrivati a parlare di tradimento in riferimento al fatto che il Cremlino non fornirebbe loro munizioni a sufficienza.