Licenziamenti Meta, Zuckerberg fa mea culpa: “Errore di valutazione”

A settembre Meta aveva dichiarato di avere 87mila impiegati e, secondo quanto riportato dal Wsj, già allora pensava a un taglio del 10% delle spese, anche attraverso i licenziamenti.

Meta licenzia 11mila dipendenti - Foto di Ansa Foto
Meta licenzia 11mila dipendenti – Foto di Ansa Foto

Meta licenzia 11mila dipendenti, ovvero il 13% della forza lavoro. A pesare sulla decisione, la crisi economica e le ricadute dell’investimento sul Metaverso.

La scommessa di Mark Zuckerberg sulla realtà virtuale si tramuta ora in un’ondata di tagli occupazionali: la prima in diciotto anni di storia della corporation, che prima si chiamava Facebook e oggi Meta.

Licenziamenti Meta: perché Zuckerberg pensa di aver sbagliato

I licenziamenti avranno inizio oggi, mercoledì 9 novembre, come il fondatore della società aveva annunciato in precedenza. Secondo il Wall Street Journal, ha ammesso che il suo eccessivo ottimismo sulla crescita ha portato a un eccesso di personale in Meta. Zuckerberg ha fatto quindi mea culpa, ammettendo un errore di valutazione sulle prospettive di crescita, che ha portato a troppe assunzioni che ora è costretto a smaltire.

Prima di Meta, Twitter ha fatto lo stesso

Dopo il licenziamento di metà degli impiegati di Twitter, è stata la società proprietaria di Facebook, la seconda Big Tech, a mandare via migliaia di persone.

A settembre Meta aveva dichiarato di avere 87mila impiegati e, secondo quanto riportato dal Wsj, già allora pensava a un taglio del 10% delle spese, anche attraverso i licenziamenti. In occasione della trimestrale, Zuckerberg aveva sottolineato che la società si sta concentrando su alcune aree ad alta potenzialità di crescita. Il riferimento era stato interpretato come l’indicazione che Meta non tornerà indietro sui suoi investimenti nei progetti del metaverso.

La divisione dei Reality Labs ha pesato sul gruppo per un totale di 15 miliardi di euro. Come altre società hi-tech, Meta ha aumentato le assunzioni nel post-pandemia, aumentando la forza lavoro di 27mila unità tra il 2020-2021 e di altri 15mila dipendenti nei primi nove mesi del 2022. Ora però, la situazione di crisi mondiale impone un approccio più improntato alla realtà dei numeri e dei bilanci.