
Il deputato del Carroccio, Claudio Borghi Aquilini, attacca il premier Conte per la scelta di ricorrere ad un decreto per accelerare i tempi sul Recovery Plan e ipotizza una regia dei Dem dietro la crisi di governo avviata da Renzi. Poco entusiasta invece per la proposta di sfiducia al governo annunciata da Giorgia Meloni: “Rischia di ricompattare la maggioranza”.
Onorevole Borghi, si è conclusa da poche ore la conferenza stampa di fine anno del premier Conte, ha avuto modo di ascoltarla? C’è qualche dichiarazione che vuole commentare?
“Ho sentito solo la parte finale della conferenza, ma sono riuscito comunque a rimanere stupito nello scoprire che si ricorrerà ad un decreto per la struttura e i percorsi preferenziali del Recovery Plan. Le ragioni addotte sono sempre quelle: perché “ce lo chiede l’Europa” e perché non abbiamo il tempo per poter seguire le procedure parlamentari attraverso un normale disegno di legge. Strano, perché a me risulta che il Recovery non sia un argomento nuovo e che invece molti altri stati ne stiano già discutendo da tempo. Il fatto che non ci sia il tempo di gestire in parlamento una cosa così importante mi lascia senza parole”
Quindi secondo lei non c’è un urgenza effettiva dietro la scelta del premier?
“Da parlamentare le assicuro che se si fosse voluto dare importanza a questo passaggio sul Recovery, sarebbe bastato evitare di parlare per 15 giorni della legge sull’ omofobia, o perderne altri quindici per la conversione di quello che è a tutti gli effetti un “decreto di apertura dei porti ai clandestini”. Ecco diciamo che quelle quattro settimane sarebbero state più utili se impiegate a discutere del Recovery”
Il Pd dietro la crisi la governo

Che idea si è fatto su questa crisi di governo, crede che alla fine si arriverà alla rottura tra le forze di maggioranza?
“Dipende da cosa vorrà fare il Pd. Personalmente ho percepito un clima differente in parlamento, soprattutto da quando sono stati ridisegnati i collegi elettorali. Sono convinto che il Pd si sia fatto due calcoli su cosa potrebbe accadere in seguito alla combinazione tra i nuovi collegi e l’attuale legge elettorale e forse ha capito che andando alle elezioni potrebbe anche guadagnarci”
Ma la crisi con Conte non riguarda principalmente Italia Viva?
“Potrebbe anche esserci un tacito accordo per far fuori Conte, voglio dire che magari è proprio qualcuno del Pd a mandare avanti Renzi”
L’alleanza con Renzi

E se il governo dovesse veramente cadere, lei quali scenari prospetta?
“Noi siamo sempre stati per il ritorno alle urne, ma se il Presidente della Repubblica si rifiutasse di sciogliere le camere, allora in quel caso si potrebbero anche trovare i numeri per una maggioranza di centrodestra allargata”
Allargata anche a Renzi?
“No, non credo proprio”
Eppure proprio su una possibile apertura a Renzi c’è stato ultimamente un po’ di attrito tra Salvini e Meloni, con la leader di FDI che ha chiuso ad ogni possibile collaborazione con il senatore di Rignano.
“Nessuno aveva mai aperto veramente a Renzi”
Giorgetti non l’aveva escluso…
“Io non credo davvero che Renzi possa essere un’opzione possibile, anzi sarebbe piuttosto bizzarro dal momento che ci sono delle forze nella coalizione, come Fdi, che già hanno dichiarato la totale indisponibilità a questo tipo di operazione. Ripeto, nel caso di una caduta di questo governo, un centrodestra allargato potrebbe anche avere i numeri, ma io preferirei tornare al voto”
Ma quindi allargato a chi?
“Guardi che ormai il gruppo misto è quasi tra quelli numericamente più rappresentativi in parlamento. A parte gli scherzi, solo per fare un esempio, ci sono molti dei fuoriusciti dai 5 stelle che hanno votato in disaccordo con il Mes e molti di loro su certi temi sono più vicini a noi rispetto che al Pd”
La Meloni ha proposto una mozione di sfiducia al governo, lei che ne pensa, è il momento giusto per un’iniziativa del genere?
“Sono del parere che le mozioni di sfiducia vadano presentate solo quando si è sicuri di vincere, altrimenti rischiano di ricompattare la maggioranza. Dal mio punto di vista, la prima mozione di sfiducia da presentare dovrebbe essere contro il ministro Gualtieri, perché è una persona senza alcuna competenza per il ruolo che sta svolgendo, è oggettivamente molto peggio di Azzolina. Avete visto cosa è accaduto nella legge di bilancio: 60 articoli in cui il ministero dava pareri contrari a se stesso e poi un decreto per correggere e porvi rimedio. I banchi con le rotelle fanno danni relativi, Gualtieri invece sta facendo danni gravissimi”
In questi giorni è tornato di moda anche il nome di Mario Draghi, lei vede la possibilità di un futuro ruolo politico per l’ex presidente della BCE?
“Conosce i mercati meglio di chiunque altro, persino meglio di me (ride- ndr), però penso che per fare il presidente della Repubblica o il premier sia necessario essere un politico. Chi ha avuto una carriera in organi tecnici non credo abbia la caratteristiche di pazienza e mediazione che servono ad un presidente”
Salvini oggi sul Corriere ha attaccato il governo accusandolo di non avere una visione per il futuro del Paese , dichiarando che a differenza dell’attuale maggioranza il centrodestra avrebbe progetti, visione e consenso. Lei è d’accordo, siete davvero pronti a governare?
“Penso che pur con il massimo dell’inesperienza, anche durante il governo gialloverde non abbiamo fatto male. È vero che molti di noi erano alla prima esperienza in parlamento e all’inizio questo è stato un problema. Forse non eravamo del tutto preparati quell’appuntamento così inaspettato, ma ora sì, abbiamo capito come funziona e siamo veramente pronti a tornare a governare il Paese”