Napoli, la madre della piccola Noemi: “Vogliamo giustizia per nostra figlia”

La piccola Noemi è stata ferita a Napoli lo scorso anno durante un raid condotto dalla camorra. Da allora, la sua vita è cambiata per sempre. 

Getty Images

Ha deciso di mostrare le immagini della sua bambina intenta ad affrontare l’ennesima visita in ospedale, per mostrare al mondo intero l’entità della tragedia in cui la sua famiglia si è trovata coinvolta. Poco più di un anno fa infatti, la piccola Noemi, che all’epoca aveva soltanto quattro anni, venne ferita durante uno scontro a fuoco in Piazza nazionale a Napoli. E purtroppo, nonostante sia arrivato il primo grado di giudizio nei confronti della responsabili, la vita della bambina continua ad essere molto complicata, tra continue visite mediche e dei nuovi interventi che sembrano sempre alle porte. Un vero e proprio incubo per la famiglia Staino, e di qui la scelta della madre di mostrare al mondo cosa devono affrontare ogni giorno per colpa di quel raid condotto dalla camorra. 

Leggi anche: Chico Forti, il fratello della vittima lo difende: “Non è lui l’assassino”

Napoli, la madre della piccola Noemi: “Non cerchiamo vendetta ma giustizia”

Getty Images

Un gesto su cui oltretutto la madre Tania ha persino chiesto scusa alla figlia: “Perdonami amore di mamma se mostro queste immagini, ma devo: tutti devono vedere le sofferenze che hai patito per mano di due camorristi”. Tutto questo attraverso un post su Facebook in cui la donna ha spiegato che “Cosa abbiamo dovuto vedere con i nostri occhi da genitori, non lo auguriamo a nessuno. Non cerchiamo pietà, nemmeno vendetta, vogliamo solo giustizia, quella vera, quella che meriti senza sconti di pena. A noi lo sconto non è stato concesso, da allora la tua vita è cambiata per sempre. Sono sicura che la nostra città che ti ama tutta, l’Italia, si stringerà ancora una volta a noi e sarà sempre dalla nostra parte quella della Napoli onesta. Il tuo sorriso è la nostra forza, Noemi!”.

Leggi anche: Antimafia, 16 arresti per traffico di stupefacenti: l’operazione