Napoli, arrestati 7 imprenditori: intrattenevano rapporti con clan dei Casalesi

A Caserta, sono stati arrestati sette imprenditori accusati di aver trattenuto rapporti commerciali con il clan dei Casalesi.

Getty Images

I Carabinieri del Ros, con la collaborazione del Comando Provinciale di Caserta, hanno eseguito delle ordinanze di custodia cautelare nei confronti di sette imprenditori. Questi, risultano adesso indagati per concorso esterno in associazione mafiosa. Nello specifico, avrebbero intrattenuto dei rapporti commerciali con il clan dei Casalesi. L’indagine che ha portato al loro arresto è stata denominata “Sistema Medea” ed è stata diretta e coordinata dalla Procura Distrettuale di Napoli. Gli inquirenti affermano di aver scoperto l’esistenza di un sistema gestito dalla famiglia Zagaria che permetteva ad alcune imprese di fiducia di poter ottenere l’affidamento diretto di alcuni appalti riguardanti i lavori sulla rete idrica regionale. 

Leggi anche: Mafia, a breve udienza preliminare per il figlio del boss Santapaola

Rete Idrica, i Casalesi avevano creato un oligopolio

Getty Images

Gli investigatori sottolineano dunque la creazione di un vero e proprio oligopolio del clan sul ciclo integrato delle acque mediante  “una sistematica attività di corruzione e di pervasivo condizionamento dell’attività politica e amministrativa che si è avvalsa del rilevante contributo del politico e dirigente regionale Tommaso Barbato (già arrestato e condannato in secondo grado per concorso esterno in associazione mafiosa), responsabile del ‘Settore Ciclo Integrato delle Acque’ della Regione Campania fino al 2005, il quale, nel corso del tempo, ha procurato ai diversi imprenditori legati agli Zagaria commesse in regime somma urgenza garantendo così al clan rilevanti introiti: una parte dell’utile di azienda era destinato agli Zagaria ed una parte alle attività corruttive”. Sono dieci le aziende individuate e accusate di fare parte di questo sistema, e sette di queste sono state le destinatarie del provvedimento restrittivo emesso dalla procura. Il Ros ha anche effettuato dei sequestri preventivi a dieci imprese edili per una somma totale di un milione di euro.

Leggi anche: Bari, 13 arresti per sfruttamento della prostituzione