I risultati definitivi, fatti trapelare dall’Ansa, riguardo al Referendum vedono vincere il Sì con una percentuale dell’oltre il 69% a discapito del No che raccoglie poco più del 30%
Secondo quanto riferito dall’Ansa e confermato dal Ministero dell’Interno, sono state scrutinate tutte le 61.622 sezioni per il Referendum Costituzionale. A vincere è il Sì con 17.168.498 voti, ovvero il 69.64%, mentre il No ottiene 7.484.940 consensi (30,36%). A votare sono state 24.993.020 persone che sono pari al 53,84% dei 46.418.749 aventi diritto. Le schede nulle sono state 128.397, mentre le bianche 210.862. Le schede contestate 323. Lo scrutinio si è concluso intorno all’1:40.
LEGGI ANCHE—> Chiara Appendino condannata a 6 mesi di reclusione: auto-sospesa dal M5s
Referendum, cosa accade con la vittoria del Sì
Con la vittoria del Sì al Referendum Costituzionale si riduce il numero dei parlamentari da 945 componenti (più i senatori a vita) fino a 600. Il taglio si applicherà dalla prossima legislatura, ciò vuol dire che, se non ci saranno elezioni anticipate, il cambiamento entrerà in vigore dal 2023.
Intanto, il Parlamento dovrebbe approvare una legge elettorale sulla composizione geografica dei collegi. Al momento la Camera sta esaminando un testo che prevede il ritorno al sistema proporzionale con soglia di sbarramento al 5% ed il diritto di tribuna per le formazioni politiche minori.
La riforma prevede che il numero dei collegi per il Senato su base regionale scenda da sette a tre, fatta eccezione per Valle d’Aosta e Molise che ne hanno rispettivamente uno e due. Le regioni penalizzate maggiormente sono Umbria e Basilicata che perdono il 57,1% della rappresentanza. Il governo ora ha 60 giorni per adottare un decreto legislativo che ridisegni i collegi elettorali.
Sarà necessario anche il corollario del taglio dei parlamentari e rivedere il sistema di elezione del Presidente della Repubblica. Cambieranno anche i regolamenti parlamentari che avranno meno rappresentanti. Queste sono solo le principali misure che andranno ‘sistemate’ obbligatoriamente dopo la vittoria del sì.
LEGGI ANCHE—> Referendum, cambia il Parlamento con la vittoria del taglio dei parlamentari