La “neutrale” Svizzera non ha ancora firmato il Trattato sulla proibizione delle armi nucleari

In Svizzera si è formata una “alleanza” per raccogliere 100mila firme in 18 mesi contro le armi nucleari nel mondo.

La Svizzera ha svolto un ruolo attivo nei negoziati in seno all’Assemblea generale dell’Onu. Negoziati che hanno portato al Trattato delle Nazioni Unite sulla proibizione delle armi nucleari (Tpnw). Inoltre è stato uno dei 122 Paesi che hanno votato a favore della sua adozione nel 2017. Il governo della Svizzera, però, ha ritardato l’adesione al trattato contro le armi nucleari.

La “neutrale” Svizzera non ha ancora firmato il Trattato sulla proibizione delle armi nucleari
L’iniziativa in Svizzera – inews24.it

La posizione ufficiale del Ministero degli Esteri svizzero è che il disarmo nucleare rimane una priorità per la politica. Tuttavia, nonostante il Parlamento abbia impegnato il governo alla fine del 2018 nel procedere all’adesione, il Consiglio federale ha deciso a marzo di ritardare ulteriormente la firma. Ciò contro la volontà esplicita del Parlamento e della società civile.

Sul caso in queste ore è intervenuta l’Ican, la Campagna internazionale per l’abolizione delle armi nucleari. Si tratta della coalizione globale, Premio Nobel per la Pace nel 2017, che promuove l’adesione e la piena implementazione del Trattato per la proibizione delle armi nucleari.

Chiediamo che alle parole seguano finalmente i fatti. – ha detto Annette Willi dell’Ican – Tutte le opzioni parlamentari per ottenere l’adesione del Consiglio federale al Trattato sulla proibizione delle armi nucleari sono ormai esaurite. Per questo il popolo svizzero deve ora essere in grado di prendere una decisione sull’adesione al trattato”.

Carlo Sommaruga, il consigliere di Stato che aveva presentato la mozione parlamentare ha definito il Tpnw “il più importante trattato sul disarmo nucleare del nostro tempo. Mette al bando le armi nucleari, e più Stati lo sostengono, maggiore sarà la pressione sulle potenze nucleari affinché aderiscano”.

La Svizzera contro le armi nucleari: l’obiettivo

Dunque è partita l’iniziativa popolare consente ai cittadini di proporre modifiche alla costituzione. Se la campagna raccoglie 100mila firme entro 18 mesi, passa al voto nazionale. L’annuncio dell’iniziativa ha ricevuto ampio sostegno. Ad oggi più di 10mila persone hanno già assicurato il loro sostegno alla raccolta firme. L’alleanza contro il nucleare rappresenta oltre venti organizzazioni e trascende i partiti politici. Tra i membri figurano l’Ican, il Gruppo per una Svizzera senza Esercito (Gsoa), diversi gruppi femministi, ambientalisti e altri gruppi della società civile, nonché partiti politici tra cui i Verdi, i giovani socialisti e altri.

Carlo Sommaruga, il consigliere di Stato che aveva presentato la mozione parlamentare
Carlo Sommaruga, consigliere di Stato – inews24.it

Frustrata dal continuo ritardo, – hanno concluso dall’Ican – si è formata un’ampia alleanza per aumentare la pressione sul governo e portare la questione all’opinione pubblica svizzera. In Svizzera, che ha una forte cultura della democrazia diretta, un’iniziativa popolare consente ai cittadini di proporre modifiche alla costituzione“.

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