Sono stati scandagliati, in particolare, con l’ausilio di lunghe scale e dell’occhio dei droni, il terrazzamento di pietra che chiude il giardino davanti all’abbazia e la scarpata sottostante. Si tratta di una parete alta 15 metri, ripidissima, ricoperta da un groviglio di piante, che finisce nel Piave. L’obiettivo era trovare tracce ematiche o di altro tipo e verificare la reale traiettora di caduta per spiegare con certezza se Alex sia scivolato involontariamente. O, viceversa, sia stato gettato da qualcuno dei presenti al rito sciamanico giù dal terrazzamento.