Sulla stessa scia, l’ex presidente delle Camere Penali Italiane Gian Domenico Caiazza: “Siamo riusciti a costringere un povero padre disperato ad umiliarsi pubblicamente per chiederci scusa, dopo aver ascoltato contro ogni regola giuridica e umana una sua privatissima e drammatica conversazione. Sono io che chiedo scusa a lei, signor Turetta”, scrive su X, definendo la pubblicazione delle intercettazioni “un caso di pornografia giudiziaria”.