Con la Partita IVA si può chiedere la NASpI? La verità è questa e sono in molti a non saperlo

I titolari di Partita IVA possono fare domanda per la NASpI, l’indennità di disoccupazione? In pochi conoscono la verità.

La Partita IVA non offre tutti i vantaggi del lavoro subordinato. Non spettano ferie né giornate di malattia e neanche il Trattamento di Fine Rapporto. La NASpI, invece, si può richiedere e ottenere?

Come richiedere la NASPI con la Partita IVA
Chi ha la Partita IVA può chiedere la NASpI? (Foto Ansa – inews24.it)

I lavoratori che perdono involontariamente l’occupazione possono fare domanda all’INPS di NASpI, l’indennità di disoccupazione. In questo modo potranno contare su versamenti mensili per un massimo di 24 mesi d’importo pari al 75% della retribuzione media mensile degli ultimi quattro anni.

Hanno diritto alla NASpI i dipendenti del settore pubblico o privato che si ritrovano privi di occupazione per licenziamento (senza giusta causa), dimissioni per giusta causa, dimissioni nel periodo di tutela della maternità, risoluzione consensuale del contratto, mancato rinnovo di un contratto a termine. Il riferimento alla normativa parla, dunque, di lavoratori dipendenti. Di conseguenza, si capisce subito come gli autonomi non possano fare domanda di NASpI. Esiste, però, un’eccezione.

Quando i titolari di Partita IVA possono ottenere la NASpI

La NASpI spetta ai lavoratori autonomi solo se contemporaneamente all’attività autonoma svolgevano anche un lavoro dipendente. Nello specifico, l’indennità di disoccupazione viene concessa unicamente se il lavoratore autonomo aveva un rapporto di lavoro dipendente che si è interrotto per cause esterne alla propria volontà e, se nei quattro anni precedenti alla disoccupazione, ha accumulato minimo 13 settimane di contributi.

I casi in cui si può avere la NASPI con Partita IVA
I casi in cui un lavoratore indipendente può richiedere la NASpI? (inews24.it)

Ci sono altre condizioni, poi, per richiedere la NASpI. L’indennità, infatti, è compatibile con l’attività lavorativa ma entro determinati limiti reddituali. Il lavoratore autonomo che chiede la NASpI dovrà avere un reddito presunto inferiore a 4.800 euro. Superata questa soglia, infatti, si perde lo stato di disoccupazione. Al sussistere di tutti i requisiti, il titolare di Partita IVA potrà chiedere l’indennità, sebbene l’importo erogato sarà ridotto dell’80%.

Volendo ottenere l’intero importo occorrerà chiedere l’erogazione del beneficio in un’unica soluzione per reinvestire la somma nell’attività futura. In questo modo, il dipendente disoccupato non perderà soldi. La NASpI anticipata si deve necessariamente domandare entro 30 giorni dalla richiesta di indennità di disoccupazione se il lavoratore è già titolare di Partita IVA; oppure entro 30 giorni dal momento dell’apertura della Partita IVA qualora iniziasse una nuova attività autonoma.

Oltre alla NASpI, però, c’è anche un’altra indennità di disoccupazione rivolta ai lavoratori autonomi appartenenti a determinate categorie. Parliamo dell’Alas per chi si dedica allo spettacolo e chi svolge un’attività artistica o tecnica connessa con la produzione e la realizzazione di quest’ultimo.

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