Il 28 giugno data chiave per le nuove regole su bancomat, pagamenti tramite web e molto altro: cosa succede in Italia da quel giorno
Negli ultimi anni, c’è stato un impulso sempre maggiore all’operatività online sotto tutti i punti di vista. In particolare, dopo l’era Covid, allo stimolo ai pagamenti online e in app, senza ricorrere a denaro cartaceo.

Carte bancomat, di credito, piattaforme di pagamento e simili stanno vedendo una caratterizzazione sempre maggiore e sono entrati a far parte integrante delle nostre vite. Ma ci sono delle novità ulteriori che ci aspettano. Dal 28 giugno entreranno in vigore nuove norme che cambieranno tutto. Di che cosa si tratta?
28 giugno, entra in vigore l’Accessibilty Act: adeguamenti necessari per tutti i servizi digitali
Stiamo parlando dell’entrata in vigore dell’Accessibility Act, un insieme di norme pensato per migliorare la fruibilità e l’accessibilità delle tecnologie a tutti, pensando soprattutto alle problematiche delle persone con disabilità visive, uditive, motorie o cognitive.

L’Accessibility Act nasce come misura per armonizzare tutti i parametri e le normative dei paesi UE, con direttiva 2019/882. In Italia, questa è stata recepita con decreto legislativo 82/2022.
Nello specifico, l’Accessibility Act prevede che tutti i nuovi prodotti e servizi digitali dovranno essere progettati nel rispetto di determinati parametri di accessibilità. Per quelli precedenti, è stato stabilito il 2030 come termine ultimo di adeguamento per garantire una transizione non traumatica ma progressiva. La questione va a impattare con tutta evidenza su banche, aziende tech, portali digitali.
Le modifiche prevedranno che gli sportelli bancomat dovranno prevedere comandi vocali, schermi ad alto contrasto e più sensibili al tatto. Dovrà essere reso più semplice l’accesso ai distributori automatici di biglietti e alle loro interfacce, i siti di e-commerce, bancari e di pagamento dovranno essere compatibili con screen reader e con testi alternativi anche senza mouse e simili, i sistemi di emergenza come il 112 fruibili anche dai disabili uditivi e cognitivi.
L’adeguamento dovrà riguardare le imprese con oltre 10 dipendenti e un fatturato superiore a 2 milioni di euro. Per chi non dovesse adempiere, ci saranno sanzioni molto pesanti. Si parla di multe fino a 40mila euro per la commercializzazione di prodotti non conformi e addirittura di sanzioni che possano coinvolgere fino al 5% del fatturato annuo per le aziende con oltre 500 milioni di fatturato.