La pasta è il cibo italiano per eccellenza, che ci permette di essere apprezzati anche all’estero. Ora si sta verificando però un problema da non sottovalutare.
Uno dei motivi che rende l’Italia apprezzata anche all’estero è certamente la cucina. Non a caso, quando abbiamo la possibilità di fare un viaggio al di fuori dei nostri confini finiamo per rimpiangere quei cibi che fanno parte della nostra quotidianità. Alcuni non riescono davvero a farne a meno, al punto tale da mettersi alla ricerca di ristoranti italiani, ma troppo spesso il risultato non è quello sperato.

Tra gli alimenti più amati c’è certamente la pasta, che si distingue per la sua versatilità, oltre che per il poco tempo con cui può essere preparata. Al massimo possono essere più elaborati i sughi che utilizziamo per condirla, ma questi possono variare a seconda dei gusti e permettono di non stancarsi mai anche se la si dovesse mangiare tutti i giorni.
La pasta è uno degli alimenti preferiti dagli italiani
Ci sono persone che non riescono a pensare di stare anche solo un giorno senza pasta, c’è chi invita loro a limitarne il consumo convinta che mangiarne troppa non faccia bene. In realtà, questo è un falso mito. O meglio, non dobbiamo demonizzarla in assoluto, ma cercare di consumarla con criterio.

Questa può essere inserita anche nelle diete dimagranti, ma può essere adatta anche a situazioni in cui è necessario il controllo dei carboidrati, quali ad esempio i casi di disturbo glicemico o per chi soffre di metabolismo lento o sindrome metabolica.
Anche la dose è importante, proprio per questo dovrebbe aggirarsi tra i 70 e i 100 grammi a pasto. E’ allo stesso tempo importante mangiarla al dente e mantecarla con un po’ di olio extravergine di oliva, oltre a evitare di mangiarla troppo calda.
Inserirla ogni giorno nella dieta non è sbagliato, visto che serve anche a mantenere la massa muscolare, ma è bene associarla a elementi proteici. La giusta porzione, condita con pomodoro o verdure può andare bene anche quotidianamente: non solo non fa ingrassare, ma permette di restare sazi più a lungo e non porta quindi ad abbuffarsi nelle ore successive.
Brutte notizie per chi la ama
Le prospettive sono però tutt’altro che buone per chi ama la pasta e ha la necessità di farne scorta. Molti, infatti, preferiscono acquistarne più di una confezione, magari anche di formato diverso, in modo tale da averla sempre a disposizione a casa e magari variare come cucinarla.
Si è infatti registrata una vera e propria impennata nei prezzi, cosa che non farà certamente piacere a molte famiglie, già stremate da aumenti che riguardano diversi altri settori. Il record spetta ad Ancona, dove il prezzo medio è di circa 2,44 euro al chilo. Non va però meglio da altre parti: a Cagliari si pagano 2,40 euro al chilo, seguito da Bologna (2,39) e Genova (2,38). Va meglio in alcune realtà del Sud: a Cosenza il costo medio è di 1,48, seguito da Palermo e Siracusa (1,50 euro).
Le associazioni che puntano a tutelare i consumatori sono ovviamente preoccupate per quello che sta accadendo, consapevoli di come questo possa mettere in difficoltà tanti italiani. “Il grano ha un costo omogeneo su tutto il territorio italiano e si aggira intorno ai 38 centesimi di euro al chilo – sono le parole di Furio Truzzi, presidente di Assoutenti -. Non si capisce quind perché ci siano queste differenze tra le varie città. Listini così elevati incidono sulle tasche dei consumatori. Si registra ogni anno, infatti, un consumo di 23 kg procapite di pasta all’anno. Abbiamo inviato il nostro dossier a Mister Prezzi e al Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, è necessario accertare eventuali casi di speculazione o anomalie”.