Dall’approvazione del Def alle nomine delle partecipate: la settimana del governo

Intanto nel corso del Cdm di oggi pomeriggio è prevista anche l'approvazione del ddl che il governo vuole adottare per impedire gli attacchi con vernici alle opere d'arte da parte degli ambientalisti. 

Palazzo Chigi - Foto di Ansa Foto
Palazzo Chigi – Foto di Ansa Foto

Sarà una settimana importante quella appena cominciata, per il governo alle prese con l’approvazione del Def in Consiglio dei ministri e con la partita delle nomine che sta creando fibrillazioni in maggioranza.

Il tempo è poco: il ministro dell’Economia è atteso a Washington mercoledì per gli spring meeting del fondo monetario internazionale. Una specie di esame per Giorgetti, che avrà appena messo nero su bianco le stime del governo per la crescita del Paese.

Le previsioni di crescita

Secondo queste ultime, il Pil programmatico è stato ritoccato al rialzo al +1%, mentre il rapporto deficit/Pil è indicato al 4,5% (dato iniziale 4,35%). Per il 2024 invece, il Documento di economia e finanza (Def) stima una crescita del +1,4% del Pil programmatico, mentre il deficit si attesta oltre il 3%.

Il trend in crescita è confermato anche da Banchitalia, che osserva: “Secondo i nostri modelli, in Italia l’attività economica sarebbe leggermente aumentata nel primo trimestre del 2023, sostenuta dal settore manifatturiero, il quale beneficia della discesa dei corsi energetici e dell’allentamento delle strozzature lungo le catene di approvvigionamento”. 

Il Def è il primo vero atto di politica economica del governo Meloni, che definirà quali misure il centrodestra intende portare avanti e su cui si imposterà la legge di bilancio a ottobre.

Pnrr una delle variabili più importanti per la crescita

Tra le variabile che interesseranno la crescita del Pil c’è lo stato di attuazione del Pnrr, al centro di una disputa politica per i ritardi nei bandi che metterebbero a rischio l’uso di una parte delle risorse.

Le nomine per le partecipate

L’altra partita che si sta giocando è quella delle nomine. Si terrà una riunione di maggioranza sul punto.

Partiamo da Fs: il Cda si riunirà lunedì 17: la Lega preme per la presidenza di Dario Lo Bosco a Rfi, mentre per il ruolo di Ad Luigi Ferraris (che verrebbe riconfermato).

l’8 maggio ci sarà la riunione per Poste Italiane, il 9 Terna e Leonardo, il 10 Enel ed Eni. Nel caso di Eni sembra riconfermato Claudio Descalzi, grazie al suo rapporto con Meloni che si è rafforzato durante le visite in Africa per stringere gli accordi sul gas. La Lega prova a strappare la poltrona alla presidenza.

Per quanto riguarda Enel, si fa il nome di Stefano Donnarumma, mentre secondo i rumors, difficilmente la spunterà Paolo Scaroni, che FI e Lega vorrebbero alla presidenza. Al suo posto potrebbe arrivare Leonardo Luciano Carta.

Una donna al capo di Terna

A Terna invece, il nome più in voga è Giuseppina Di Foggia, attuale ad Nokia. Nel caso di Leonardo, una delle ipotesi era il passaggio di testimone tra Alessandro Profumo e Lorenzo Mariani, ad di Mbda, sostenuto dal ministro Crosetto. Palazzo Chigi però, sembra propendere verso Roberto Cingolani, attualmente consigliere per l’Energia.

Nel caso di Poste Italiane si pensa alla riconferma di Matteo Del Fante.

Sanzioni contro gli ambientalisti che imbrattano i monumenti

Intanto nel corso del Cdm di oggi pomeriggio è prevista anche l’approvazione del ddl “Disposizioni sanzionatorie in materia di distruzione, dispersione, deterioramento, deturpamento, imbrattamento e uso illecito di beni culturali o paesaggistici”, che il governo vuole adottare per impedire gli attacchi con vernici alle opere d’arte da parte degli ambientalisti.