Morte Luca Attanasio: condannati all’ergastolo i sei accusati

Nella sentenza, il tribunale congolese ha riconosciuto all'Italia un risarcimento di due milioni di dollari a carico dei condannati. 

Luca Attanasio - Ansa Foto
Luca Attanasio – Ansa Foto

Le sei persone accusate dell’omicidio dell’ambasciatore italiano in Congo Luca Attanasio, del carabiniere Vittorio Iacovacci e dell’autista Mustapha Milambo, sono state condannate all’ergastolo dal tribunale congolese. La Procura di Kinshasa aveva chiesto per tutti loro la pena di morte.

Alla sbarra c’erano cinque imputati, mentre il terzo, considerato il capobanda, è latitante. La difesa aveva chiesto l’assoluzione per non aver commesso il reato, o almeno per dubbi sulla responsabilità degli accusati. Tutti loro infatti, quando sono stati arrestati a gennaio dell’anno scorso, in un primo momento si erano dichiarati colpevoli, per poi ritrattare asserendo di essere stati spinti a confessare con la violenza.

La sentenza è appellabile

Nelle scorse settimane l’Italia, parte civile nel processo, si era espressa contro la pena di morte e a favore di una pena detentiva giusta. La sentenza è appellabile.

Attanasio, Iacovacci e Milambo sono stati uccisi a colpi di arma da fuoco in un’imboscata tesa da criminali a un convoglio del Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite.

I sei sono accusati di associazione a delinquere e detenzione illegale di armi e munizioni da guerra. L’accusa li ha descritti come una banda criminale dedita alle rapine in strada e ritiene che il loro scopo fosse rapire l’ambasciatore a scopo di ottenere un riscatto, salvo poi ucciderlo insieme al carabiniere e all’autista.

Salvatore Attanasio: “Noi aspettiamo ancora la verità”

Noi aspettiamo ancora la verità. Penso che l’Italia debba pretendere la verità perché Luca era il suo ambasciatore”. Queste le parole di Salvatore Attanasio, padre di Luca, in un’intervista all’Ansa. Non crede all0idea del tentativo di rapimento e spera che la verità possa emergere nel processo che vedrà il via il 25 maggio in Italia nei confronti dei funzionari Onu.

Nella sentenza, il tribunale congolese ha riconosciuto all’Italia un risarcimento di due milioni di dollari a carico dei condannati.