Proteste in Israele: Netanyahu rinvia la riforma della giustizia

"Esigo dai capi dell'esercito che si oppongano a questa e non mostrare comprensione, va fermata", riferendosi ai militari che hanno contestato la riforma.

Benjamín Netanyahu - Foto di Ansa Foto
Benjamín Netanyahu – Foto di Ansa Foto

Il primo ministro israeliano Benjamín Netanyahu ha deciso di sospendere l’attuazione della riforma giudiziaria proposta dal governo, nel tentativo di raggiungere un accordo con l’opposizione e anche di placare le proteste sociali in tutto il Paese. 

Per responsabilità nazionale ho deciso di sospendere la seconda e la terza lettura della legge (sull’elezione dei giudici) in questa sessione del Knesset, per avere il tempo di arrivare a un accordo più ampio, durante la prossima sessione parlamentare”. Queste le parole di Benjamín Netanyahu in un discorso in tv. “Ho fatto appello al dialogo e ricordo che non ci troviamo di fronte a nemici, ma a fratelli, non ci deve essere guerra civile”. 

Netanyahu: “Minoranza di estremisti pronta a lacerare il Paese”

Poi ha attaccato l’opposizione, parlando di una “minoranza di estremisti pronta a lacerare il Paese, che usa violenza, appicca il fuoco, fomenta la guerra civile e fa appello alla disobbedienza”. 

Dopo la sua decisione, l’opposizione si è detta pronta al dialogo. Netanyahu ha concluso il suo discorso dicendo che Israele “non può esistere senza esercito, la disobbedienza è la fine del nostro Stato: esigo dai capi dell’esercito che si oppongano a questa e non mostrare comprensione, va fermata”, riferendosi ai militari che hanno contestato la riforma della giustizia.