Oggi il click day, con l’attesa dell’arrivo in Italia degli 82.705 lavoratori extracomunitari migranti previsti dal decreto flussi. Il numero, superiore di circa 13.000 unità rispetto alle 69.700 del 2022, è quello previsto dal nuovo Dpcm (Decreto del presidente del Consiglio dei ministri) di programmazione transitoria dei flussi. Dei nuovi ingressi di migranti, oltre la metà (44.000, contro i 42.000 dello scorso anno) rappresentano le quote per il lavoro stagionale attese principalmente nelle aziende agricole, oltre che nel settore turistico alberghiero. Un numero, tuttavia, ancora basso secondo le maggiori organizzazioni agricole, secondo le quali nelle campagne servirebbero 100.000 addetti.
“In Italia un prodotto agricolo su quattro viene raccolto da mani straniere, con 358mila lavoratori provenienti da ben 164 Paesi”, rileva la Coldiretti, citando i dati del Dossier Statistico Immigrazione (Idos). Non esiste però, attualmente, una suddivisione delle quote di ingresso a livello territoriale, Sulla base delle esperienze degli ultimi anni, la Coldiretti indica che le regioni in cui si concentreranno le richieste di ingresso sono le stesse nelle quali si concentrano le coltivazioni stagionali che richiedono un grande impegno di manodopera. Fra queste ci sono il Trentino, soprattutto per la raccolta delle mele, il Veneto per la raccolta degli ortaggi e delle fragole, ormai imminente, il Friuli Venezia Giulia per la preparazione delle piantine di vite per i nuovi impianti, e la Campania per la coltivazione del tabacco e del pomodoro destinato alla trasformazione industriale.
Migranti, oggi il click day. Le associazioni agricole: “Non bastano, in campagna servono almeno 100mila giovani”
Anche la Confagricoltura indica una “crescita elevata” della manodopera in agricoltura di origine extracomunitaria, che rappresenta circa il 70% dei lavoratori. Tra i Paesi di provenienza predomina l’Africa, con Marocco, Tunisia, Senegal, Nigeria e Mali. Rilevante anche la quota di manodopera non comunitaria proveniente dell’Est Europa, in particolare da Albania e Macedonia, e poi dall’Asia, con India e Pakistan. Sebbene gli arrivi attesi quest’anno superino quelli del 2022, per le organizzazioni agricole non sono comunque sufficienti rispetto alla domanda. Nelle campagne sarebbero necessari “almeno centomila giovani”, rileva il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini. “È una necessità – prosegue – da affrontare con un decreto flussi aggiuntivo, previsto peraltro dalla legge”.