
Ancora scontri in Francia: questa volta in piazza sono scesi gli ambientalisti per dire no al progetto del mega-bacino idrico in costruzione nel dipartimento delle Deux-Sèvres, nella regione della Nuova Aquitania, nell’Ovest del Paese.
Il progetto è voluto da una cooperativa di agricoltori ed è sostenuto dal governo. Secondo Le Monde molti manifestanti, tra cui un fotografo, sono rimasti feriti. Il quotidiano ha denunciato anche l’uso di idranti e granate da parte della polizia, che usa anche squad per muoveri meglio nel fango.
Gérald Darmanin, ministro dell’Interno, ha twittato: “La violenza contro i nostri gendarmi da parte dell’estrema sinistra a Sainte-Soline: indicibile, insopportabile. Nessuno dovrebbe tollerarlo”.
In piazza sono scese le associazioni Bassines non merci, movimento ambientalista delle Rivolte della Terra e della Confederazione contadina. “L’obiettivo è avvicinarsi e accerchiare il bacino per fermare in cantiere”, ha detto un ambientalista all’inizio del corteo.
Ancora scontri in Francia: numerose esplosioni intorno al bacino
A partire dalle 13.30 numerose esplosioni hanno scosso i dintorni del bacino, tra fuochi d’artificio, cocktail molotov, lacrimogeni e granate GM2L. Secondo la polizia, schierata con 3mila agenti, tra i manifestanti ci sarebbero anche black block.
Questa di oggi è l’ennesima protesta dei cittadini. La Francia brucia da dieci giorni a causa della riforma delle pensioni fortemente voluta dal presidente Macron. A causa dei disagi ieri sono stati annullati i voli su Parigi e Lione.
“Mentre il Paese si solleva per difendere le pensioni, noi contemporaneamente ci alziamo per difendere l’acqua”, hanno affermato gli organizzatori della protesta, come riporta Liberation.