Giornata mondiale dell’acqua, l’allarme Onu: “Rischio imminente di una crisi globale”

La disponibilità idrica è ridotta del 19% rispetto agli ultimi trent'anni, come emerge da un rapporto Ispra 2022. 

Siccità (generica) - Foto di Ansa Foto
Siccità (generica) – Foto di Ansa Foto

C’è sempre meno acqua e la colpa è dell’essere umano. È sotto gli occhi di tutti in Italia, dopo che la scorsa estate molti corsi d’acqua del Nord Italia sono stati quasi prosciugati a causa delle scarse piogge. Neppure questo inverno il problema si è risolto e in molti lanciano l’allarme per la prossima estate.

Il governo è al lavoro per affrontare il problema, ma oggi, in occasione della Giornata mondiale dell’acqua, l’Onu lancia l’allarme attraverso le parole del segretario Antonio Guterres, a poche ore dall’apertura del primo grande incontro delle Nazioni Unite sulle risorse idriche in quasi mezzo secolo.

L’acqua è “linfa vitale” dell’umanità, ma il suo accesso è sempre più a rischio a causa del “consumo eccessivo e dello sviluppo eccessivo”, che definisce “vampiresco”. 

Guterres: il mondo sta “camminando su una strada pericolosa”

Il rapporto dell’Onu evidenzia come la carenza dell’acqua stia diventando un problema, con il rischio di una crisi mondiale. Il mondo, afferma Guterres, sta “ciecamente camminando su una strada pericolosa con l’insostenibile uso di acqua, l’inquinamento e il surriscaldamento climatico”. 

Crisi idrica: il rapporto Onu

Dallo studio emerge che circa 2 miliardi di persone non hanno accesso all’acqua potabile, mentre 3,6 miliardi non hanno servizi sanitari affidabili. “La scarsità di acqua sta diventando endemica”, si legge nel rapporto nel quale si osserva che l’uso di acqua sta aumentando a livello globale di circa l’1% ogni anno negli ultimi 40 anni e dovrebbe mantenere tassi di crescita simili fino al 2050.

Secondo gli esperti del Gruppo intergovernativo Onu sul cambiamento climatico (IPCC), l’aumento della temperatura sulla Terra comporterà cambiamenti del ciclo dell’acqua. Le aree umide diventeranno sempre più umide e quelle aride saranno sempre più soggette a siccità. Quest’ultimo fenomeno si sta verificando anche in zone che non erano mai state soggette: il Nord Italia, ma anche la Francia e la Gran Bretagna.

Inoltre la disponibilità idrica è ridotta del 19% rispetto agli ultimi trent’anni, come emerge da un rapporto Ispra 2022.