
Morto in totale solitudine. Senza che nessuno si chiedesse che fine avesse fatto dopo 7 mesi. Pier Attilio Trivulzio, 83 anni, una vita spesa nei paddock della Formula 1 come giornalista. È stato ritrovato cadavere, nel suo appartamento, solo ieri. Trivulzio era morto ad agosto, il suo corpo è stato ritrovato pressoché mummificato dagli operai inviati nel suo appartamento di corso Trieste a Novara, concesso in comodato d’uso. Chi lo conosceva racconta di una compagna, professione commercialista, che Trivulzio aveva a Parma. Un rapporto però ormai finito, saltuario, tanto che la donna stessa non aveva immaginato questo triste epilogo.
Un uomo, Trivulzio, in difficoltà da anni. Che aveva tagliato i ponti con molti amici e colleghi, fino a ritrovarsi totalmente da solo. Un cronista con un passato all’Espresso, a Panorama, La Notte, il Giorno, Bergamo Oggi, il Cittadino di Monza e per l’Agenzia Ansa. Prima di approdare all’Esagono, dove collaborava col collega Marco Pirola. Un giornale bi-settimanale pubblicato a Monza e in Brianza, chiuso nel 2012. Un “cronista esuberante”, così come definito dallo stesso Pirola, che ne ricorda al Corriere della Sera l’indipendenza, la forte determinazione nell’inseguire le notizie, un’innata passione verso il mestiere di cronista.