Libia, Ceccardi (Lega) a iNews24: “Migranti usati per impegnare l’Europa con immigrazione illegale. Sfugge solo alla sinistra”

Susanna Ceccardi - Foto di Ansa Foto
Susanna Ceccardi – Foto di Ansa Foto

Il tema migranti continua a tenere banco in Italia e il governo ha puntato il dito contro la Russia e i mercenari della Wagner, che con la loro influenza in Nord Africa userebbero i flussi di migranti come arma ibrida. Ne abbiamo parlato con Susanna Ceccardi, europarlamentare della Lega.

In queste ultime ore il governo italiano ha puntato il dito contro la Russia e i mercenari della Wagner per spiegare l’aumento delle partenze. E ha chiesto l’intervento di Nato e Ue per poter affrontare la situazione. All’Europarlamento se ne discuterà? Esistono certezze in merito?
Come in ogni seduta plenaria, anche questa settimana si discuterà di immigrazione, anche se come spesso succede, al di là di tante parole, dall’Europa arrivano davvero pochi gesti concreti. Questo specifico tema difficilmente troverà spazio nella attuale plenaria, dal momento che il calendario dei lavori è stato già fissato da giorni. Il fatto che ci siano Paesi, come la Russia, o la Turchia di Erdogan, che sono entrati in campi di forte tensione geopolitica per sfruttare la situazione locale per poi fare pressione non è purtroppo una novità. La Libia è un caso di scuola, in questo caso, perché non sfugge a nessuno che i migranti vengano utilizzati come strumento per impegnare l’Europa su un tema come la migrazione irregolare di forte pressione. Non sfugge a nessuno, meno che alla sinistra italiana, che ancora pensa di risolvere un problema così complesso e drammatico come le morti in mare e la sicurezza europea con la solita ideologia e qualche slogan“;

Secondo il ministro Crosetto, Ue, Nato e Occidente dovrebbero “capire che anche il fronte sudeuropeo sta diventando ogni giorno più pericoloso”, ed è convinto che l’influenza russa necessiti di potenziare il controllo sul fianco Sud dell’Europa.
È una proprietà transitiva: l’Italia è il fronte meridionale dell’Ue, l’Ue è alleato strategico della Nato, quindi il versante meridionale dell’Ue è il fronte Sud dell’alleanza atlantica. Questo concetto lo vado ripetendo da molti mesi, e l’ho sottolineato non più tardi di sei mesi fa quando, nel corso di una seduta plenaria del Parlamento europeo, si è discusso del report sulla situazione in Libia. Non solo: in questo momento tutte le attenzioni e gli sforzi diplomatici sono giustamente concentrati sul versante Est dell’Europa. Ma mentre Bruxelles è impegnata a risolvere la vile aggressione russa a Kiev, lascia scoperto il versante Sud. Con le drammatiche conseguenze che possiamo vedere“;

L’obiettivo del Decreto migranti approvato al Cdm di Cutro è contrastare le partenze illegali e aumentare le pene nei confronti degli scafisti. Ciò presuppone accordi con i Paesi di partenza in cui i trafficanti operano indisturbati. Crede che sia una sfida possibile?
Possibile e assolutamente realizzabile. Certo, non semplice in un quadro geopolitico così complesso, come quello del Nord Africa, già teatro delle celebri primavere arabe. Ma se vogliamo fermare la tragica conta della morte che sta avvenendo nel Mediterraneo, non abbiamo che una alternativa: fermare le partenze. Le risorse per la Guardia Costiera libica devono essere incrementate, il controllo in mare potenziato, escludendo le Ogn, fedeli alleate delle cooperative interessate al business della migrazione. Per questo gli accordi tra Paesi membri: devono essere create le condizioni diplomatiche per impegnare i Paesi a collaborare per bloccare per sempre questo odioso traffico di essere umani“;

Intanto non si contano le tragedie in mare. Come viene vissuto il tema migranti in Europa?
Come è ovvio che sia, ci sono diversi modi di leggere e interpretare questa situazione. Quello che però mi sento di dire è che nessuno del centrodestra, al contrario di quanto sostenuto da qualche sciacallo, può essere contento di fronte a certe immagini strazianti. La ricetta che formuliamo è però diversa: qualcuno crede di risolvere i problemi con l’ideologia, noi invece pensiamo che siano necessarie azioni utili e concrete per fermare le partenze. L’ultimo decreto del Governo italiano, ad esempio, mette le cose in chiaro sulle responsabilità di questa strage: l’inasprimento delle pene a carico degli scafisti è un atto giusto e doveroso. Ma il problema è ampio e non riguarda solo l’Italia: mi auguro che l’Europa sostenga il nostro Paese in questa battaglia, ne va della sicurezza delle persone e dei nostri cittadini“.