
L’obiettivo finale della riforma fiscale del governo Meloni è la Flat tax, e il primo step è il passaggio da quattro a tre aliquote Irpef.
Per cambiare il fisco c’è bisogno di fondi che potrebbero essere presi dal taglio delle oltre 600 tax expeditures, cioè le detrazioni e le deduzioni fiscali di cui gli italiani godono e che costano allo Stato circa 128 miliardi.
Riforma fiscale: come funziona oggi
Come scrive il Corriere della Sera, ad oggi il meccanismo introdotto nella manovra del 2020 prevede la riduzione progressiva per le detrazioni del 19%, regolate dall’articolo 15 del Tuir. Il taglio scatta quando il reddito complessivo supera i 120mila euro e diventa più ampio, fino ad azzerare i bonus per i redditi da 240mila euro in poi.
Riforma fiscale: come potrebbe cambiare
L’intenzione del governo adesso è assegnare un budget per le forfettizzazioni a ogni scaglione di reddito. Una volta superato, non si otterranno ulteriori sgravi fiscali. Pare che verranno escluse le detrazioni per le spese sanitarie, per l’istruzione e per gli interessi passivi del mutuo relativo alla prima casa.
Lo stesso vale per le deduzioni per i contributi di colf e badanti. La percentuale di forfettizzazione non è ancora stata stabilita. I tecnici si starebbero concentrando su un 4% del reddito per lo scaglione più basso, cioè fino a 15mila euro, un 3% del reddito da 15mila a 50mila euro e un 2% per i redditi sopra i 50mila, che si azzererebbe dopo i 100mila.