Concessioni balneari, il Consiglio di Stato boccia la proroga

Il Consiglio di Stato ribadisce che la proroga automatica delle consessioni balneari non è conforme alla direttiva Ue.

Spiaggia, concessioni balneari - Foto di pexels.com
Spiaggia, concessioni balneari – Foto di pexels.com

Le norme che hanno stabilito la proroga automatica delle concessioni balneari sono “in contrasto” con l’articolo 12 della direttiva europea, quindi “non devono essere applicate”. Lo ha scritto il Consiglio di Stato in riferimento a una questione locale che riguarda il Comune di Manduria.

L’ente aveva prorogato al 2023 tutte le concessioni demaniali marittime su ricorso di alcune società. Il presidente della sesta sezione del Consiglio di Stato ha scritto: “La proroga automatica delle concessioni demaniali marittime in essere si pone in frontale contrasto con la sopra richiamata disciplina di cui all’art. 12 della direttiva n. 2006/123/CE e va, conseguentemente, disapplicata da qualunque organo di Stato”. 

Vanno dunque disapplicate sia le norme della legge di Bilancio 2019 del governo Conte che allungava le concessioni fino a quest’anno, e anche le nuove norme del Milleproroghe del governo Meloni, perché contrarie alla direttiva Ue. Sul tema, l’Italia è posta sotto procedura di infrazione già dal 2020.

Concessioni balneari, Mattarella il 24 febbraio: “Rilevanti perplessità”

Il Consiglio di Stato si è espresso già in due sentenze precedenti nel 2021, ora torna a ribadire che non sono possibili altre proroghe. E il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ribadito il concetto in una lettera inviata ai presidenti di Camera e Senato il 24 febbraio, esprimendo “specifiche e rilevanti perplessità” ricordando quanto stabilito dalla Corte di Giustizia europea che ha “ritenuto incompatibile con il diritto Ue la proroga delle concessioni”, che sono “difformi dal diritto dell’Ue, anche in considerazione degli impegni in termini di apertura al mercato assunti dall’Italia con il Pnrr”.