Scambio elettorale politico mafioso: ai domiciliari consigliere comunale di Petrosino

Effettuate anche due perquisizioni domiciliari e notificati altrettanti avvisi di garanzia, sempre per presunto scambio elettorale politico-mafioso.

Carabinieri (generica) - Foto di Ansa Foto
Carabinieri (generica) – Foto di Ansa Foto

Le indagini che hanno condotto all’arresto di Matteo Messina Denaro hanno portato alla luce uno scambio elettorale politico-mafioso a Petrosino.

Sono finiti in manette Michele Buffa, consigliere comunale di Petrosino e un pregiudicato già coinvolto in inchieste di mafia, Marco Buffa. Il giudice per le indagini preliminari ha disposto i domiciliari per il primo e il carcere per il secondo.

Scambio elettorale politico-mafioso: com’è nata l’inchiesta

Il provvedimento è nato dalle indagini sulla latitanza di Messina Denaro, che hanno portato all’operazione Hesperia, nell’ambito della quale 35 persone erano state indagate a vario titolo di associazione mafiosa, estorsione, turbata libertà degli incanti, droga, porto abusivo di armi e gioco d’azzardo, aggravati dal metodo mafioso.

Marco Buffa avrebbe favorito la latitanza di Messina Denaro

Secondo gli inquirenti, Marco Buffa avrebbe favorito la latitanza del superboss del mandamento di Mazara del Vallo e avrebbe procurato voti al consiglio comunale di Petrosino in cambio di soldi e dell’impegno politico di agevolare Cosa Nostra.

Gli incontri tra i due arrestati risalirebbero all’aprile 2022. Marco Buffa avrebbe portato avanti una vera e propria campagna elettorale, anche accompagnando il politico.

Coinvolte altre due persone

Effettuate anche due perquisizioni domiciliari e notificati altrettanti avvisi di garanzia, sempre per presunto scambio elettorale politico-mafioso, nei confronti di un altro consigliere comunale di Petrosino, indiziato di aver “beneficiato di voti da parte dell’associazione” e di un altro indagato che avrebbe assicurato “comunicazioni riservate con gli altri soggetti coinvolti”.