
Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi è atteso oggi alla Camera e domani, 8 marzo, al Senato per un’informativa urgente sul naufragio di migranti a Steccato di Cutro, nel quale hanno perso la vita 70 persone (secondo i numeri di oggi).
Dovrà riferire in particolare sul ruolo della Guardia di Finanza e della Guardia Costiera in quelle ore, ricostruendo i passaggi della vicenda e le responsabilità di chi opera in mare secondo le leggi vigenti. Il capo del Viminale dovrà chiarire tutti i dubbi sulla gestione dei soccorsi che stanno suscitando le polemiche degli ultimi giorni.
L’informativa è stata chiesta dalle opposizioni in seguito ai dubbi emersi su cosa potrebbe non aver funzionato nella catena di comando nell’intervento che è stato trattato come un’operazione di polizia piuttosto che di Ricerca e soccorso (Sar).
“Hanno sempre fatto il loro dovere anche con alto sprezzo del pericolo. È grave accusarli, è ingiusto”, ha dichiarato il ministro degli Esteri Antonio Tajani riferendosi alla Guardia di Finanza e alla Guardia Costiera.
Migranti, Tajani: “L’Italia non può rimanere da sola”
La tragedia dei giorni scorsi ha riportato alla luce il tema delle migrazioni, che secondo il governo va gestito a livello europeo. “L’Italia non può rimanere più sola ad affrontare il fenomeno dell’immigrazione clandestina. Non vogliamo più ritrovarci a piangere tragedie come quella avvenuta a Cutro: è nostro dovere, morale prima ancora che politico, fare di tutto per evitare che disgrazie simili si ripetano. Per questo motivo, nel Consiglio dei ministri di giovedì e nel prossimo Consiglio europeo, il governo italiano continuerà la sua battaglia per fermare i trafficanti di esseri umani e le morti in mare”.
L’intento del governo italiano è stipulare accordi bilaterali con i Paesi di partenza attraverso meccanismi premiali per chi gestisce meglio le partenze. In occasione del vertice dei Paesi del Med5 di cui fanno parte Italia, Cipro, Grecia, Malta e Spagna, è stato prodotto un documento in questo senso, con lo scopo di contrastare le partenze irregolari dei barconi, rafforzare i rimpatri, aumentare la sorveglianza dei confini con Frontex.