
Il governo Meloni fa sue le parole di Papa Francesco sul naufragio dei migranti avvenuta a Steccato di Cutro. Il Pontefice ha lanciato un appello “affinché non si ripetano simili tragedie” e “i trafficanti di esseri umani siano fermati”.
Per questa ragione sta cercando di accelerare i provvedimenti da mettere in campo per gestire la questione migranti.
Migranti: le ipotesi al vaglio del governo
Sotto la regia della premier, è allo studio un provvedimento che coinvolgerà più ministeri, e prevederà anche l’inasprimenti delle pene per i trafficanti di esseri umani, oltre che la semplificazione dei meccanismi di accoglienza. Un altro dei temi che verranno affrontati riguardano l’istituto della protezione internazionale e nuove misure relative ai rimpatri.
Tra le ipotesi, anche una nuova rideterminazione dei flussi regolari di migranti, grazie ad accordi di cooperazione con i Paesi di origine che avranno il ruolo di contrastare le partenze irregolari.
Dopo il Dpcm flussi di fine dicembre, che fissa un numero massimo di ingressi pari a 82.705 stranieri, di cui 44mila per lavoro stagionale, e il decreto ong, ci sono allo studio pene più severe per gli scafisti e l’idea di fissare una quota annuale per l’ingresso di 100mila stranieri regolari da collocare in vari settori lavorativi sulla base delle esigenze del mercato.
Il tema verrà affrontato in settimana durante un Cdm previsto a Cutro e annunciato dalla premier Giorgia Meloni.
Migranti: l’informativa di Piantedosi a Montecitorio
Domani, 7 marzo, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi affronterà la questione di Cutro durante un’informativa urgente a Montecitorio, per ricostruire la dinamica dell’intervento della Guardia di Finanza e del ruolo della Guardia Costiera, dopo che Frontex aveva avvisato della presenza del barcone nel Mar Ionio, ma senza lanciare un allarme, come spiegato dal governo.
Non è escluso un confronto tra il capo del Viminale e la presidente del Consiglio prima dell’informativa, sulla gestione della vicenda e le dichiarazioni dei giorni scorsi di Piantedosi che hanno fatto discutere e che hanno portato le opposizioni a chiedere le dimissioni del ministro.
L’appuntamento a Bruxelles
Ma l’appuntamento importante è quello a Bruxelles il 9 marzo, in vista della riunione del Consiglio europeo dei ministri dell’Interno. Si punta ad accordi con i Paesi di provenienza, privilegiando attraverso meccanismi premiali chi combatte meglio le partenze illegali.