
Rosalia, sorella di Matteo Messina Denaro, è finita in manette con l’accusa di aver aiutato il capomafia a tenere i rapporti con i suoi uomini durante la latitanza.
Secondo gli investigatori avrebbe gestito per conto del fratello la cassa di famiglia e la rete di trasmissione dei cosiddetti pizzini, aiutando il boss durante la latitanza.
Rosalia, alias Rosetta, è la maggiore di quattro sorelle di Matteo Messina Denaro, madre di Lorenza Guttaduro, l’avvocata che assiste l’ex boss, nonché moglie di Filippo Guttaduro, che ha scontato 14 anni per associazione mafiosa ed è ancora recluso in carcere.
Arrestata Rosalia Messina Denaro: a casa sua l’indizio che ha permesso di trovare il superboss
Proprio grazie a lei gli investigatori hanno avuto l’input che ha portato all’arresto del capomafia il 16 gennaio. Il 6 dicembre infatti, mentre i carabinieri del Ros piazzavano delle cimici nella casa di Rosetta, hanno trovato un appunto dettagliato sulle condizioni di salute di Matteo Messina Denaro, nascosto nell’intercapedine di una sedia. Questo ritrovamento ha aiutato gli inquirenti a trovare il superboss nella clinica.
I militari del Ros hanno fotografato lo scritto e lo hanno rimesso al suo posto per non insospettire Rosalia Messina Denaro. Qualche ora dopo la foto viene analizzata dagli inquirenti e hanno scoperto che si trattava di un vero e proprio “diario clinico di un malato di cancro”. Siccome ai carabinieri non risultava che qualche familiare di Rosalia fosse affetto da malattie oncologiche, hanno subito sospettato che potesse trattarsi del latitante.
Gli investigatori sono partiti dalle indicazioni dettagliate sulla patologia e dalle date in cui il paziente (che negli scritti di Rosalia non era nominato) è stato operato. Da qui, attraverso accertamenti effettuati prima al Ministero della Salute, poi su banche dati sanitarie nazionali, arrivano a identificare una persona compatibile con il latitante, che si è sottoposta agli stessi interventi indicati nello scritto della sorella.
Il giorno dell’arresto di Matteo Messina Denaro
Il vero Andrea Bonafede non è risultato un paziente oncologico, come hanno dimostrato i tabulati telefonici. Inoltre, i giorni delle operazioni di Messina Denaro il geometra si trovava nella sua casa a Campobello.
Tutti gli indizi a quel punto hanno condotto al superboss. L’analisi della cartella clinica sanitaria digitale ha portato agli inquirenti alla visita prenotata a nome di Andrea Bonafede alla clinica La Maddalena il 16 gennaio. Così alle 9.15 di quella mattina è scattato il blitz delle forze dell’ordine che pone per sempre fine alla latitanza trentennale di Matteo Messina Denaro.
L’operazione è stata condotta dai carabinieri del Ros, dai carabinieri del Comando Provinciale di Trapani e dello squadrone eliporto dei Cacciatori di Sicilia.
A Trapani sono in corso decine di perquisizioni. La misura cautelare nei confronti di Rosalia Messina Denaro è stata disposta dal giudice per le indagini preliminari Alfredo Montalto.