Inchiesta Covid, Pregliasco a iNews24: “Strumentale dire che il piano pandemico non era aggiornato”

Fabrizio Pregliasco - Foto di Ansa Foto
Fabrizio Pregliasco – Foto di Ansa Foto

L‘inchiesta della Procura di Bergamo per fare luce sulle responsabilità nella gestione della prima fase della pandemia Covid-19 nel Bergamasco, secondo il virologo Fabrizio Pregliasco, è un’opportunità per approfondire, attraverso i tecnici di parte, quali siano gli eventi precisi”. Ai nostri microfoni, il direttore sanitario dell’IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano, sostiene: “Non è detto che ci siano per forza condanne”. 

Come valuta la chiusura delle indagini?
Ben venga un’indagine giudiziaria perché ha potuto raccogliere informazioni in modo coordinato da tanti istituti. Credo che vada considerata in un’ottica positiva, perché ciò che è stato fatto dai pm ora sarà sottoposto a un giudice e a una serie di consulenti tecnici delle persone coinvolte, e preciserà meglio ciò che è successo. Non è automatico che ci siano colpevoli. Tra l’altro c’è un aspetto buffo”;

Quale?
È divertente che la commissione parlamentare vorrà contestare quello che si è fatto, come il lockdown, mentre qui (nell’inchiesta giudiziaria ndr.) si contesta che non è stato fatto (nel primo periodo ndr.). Sicuramente la commissione parlamentare è più politica e rischia di essere un regolamento di conti. Qui invece, c’è un doveroso coinvolgimento della magistratura. Lo Stato, attraverso il suo servizio sanitario nazionale, deve dare garanzia di salute, quindi è giusto valutare. Spero che vengano valutate in modo ragionevole le situazioni emergenziali, le scarse conoscenze di allora, le difficoltà di approccio in quel momento”;

Si riferisce al caos iniziale che sicuramente c’è stato?
Era una situazione emergenziale. All’epoca c’erano meno conoscenze e dubbi rispetto alla fattibilità e agli effetti che poi si sono susseguiti nel tempo. Mi riferisco ai danni economici, si salute e psicologici. Nella prima fase c’erano maggiori difficoltà”;

Uno dei filoni dell’inchiesta riguarda il piano pandemico che non era aggiornato.
Il piano pandemico c’era, poi ogni patologia ha caratteristiche diverse. È un fatto discutibile: non c’erano conoscenze diverse o aggiornate dal 2006. Questo virus era diverso da altri. Adesso ci sono alcune caratteristiche in più, quindi è da aggiornare. Diventa strumentale dire che il piano pandemico non era aggiornato: vediamo prima cosa doveva essere effettivamente aggiornato”.