Omicidio Thomas Bricca, Mattia Toson rilasciato dopo l’interrogatorio: nessun provvedimento

Durante l'interrogatorio con la magistrata Rossella Ricca c'è stata tensione in città, quando gli amici di Thomas si sono dati appuntamento davanti al piazzale. 

Thomas Bricca - Foto di Ansa Foto
Thomas Bricca – Foto di Ansa Foto

Dopo un interrogatorio durato sei ore, Mattia Toson, il giovane indagato nell’ambito dell’inchiesta per l’omicidio di Thomas Bricca, la Procura non ha emesso alcun provvedimento nei suoi confronti. Il giovane è tornato a casa ma la sua posizione resta al vaglio degli inquirenti, insieme con quella del fratello e del padre.

L’interrogatorio, sul quale vige il massimo riserbo, è avvenuto in presenza degli avvocati Angelo Testa e Umberto Pappadia. Il giovane avrebbe risposto a tutte le domande del giudice.

Secondo Il Messaggero, Mattia Toson è uno dei due fratelli che si era presentato in caserma spontaneamente nei giorni immediatamente successivi all’agguato, specificando che entrambi non hanno nulla a che vedere con l’omicidio.

Tensione in città

Durante l’interrogatorio con la magistrata Rossella Ricca c’è stata tensione in città, quando gli amici di Thomas si sono dati appuntamento davanti al piazzale.

Gli inquirenti mantengono il massimo riserbo sull’avanzare delle indagini del diciottenne morto la sera del 30 gennaio, ucciso da un colpo di pistola alla testa in piazza Cittadini, nel centro di Alatri, in provincia di Frosinone.

Le telecamere di videosorveglianza

Mattia Toson sarebbe stato incastrato dalle telecamere di videosorveglianza, che lo avrebbero ripreso in volto, facendo saltare il suo alibi. Nei giorni immediatamente successivi all’omicidio aveva raccontato che quando Thomas è stato ucciso, lui si trovava a una festa.

Invece il video racconterebbe un’altra cosa. Le telecamere avrebbero immortalato il momento in cui i due killer in fuga dopo l’agguato, avrebbero abbandonato lo scooter per salire su un’auto. In quelle immagini ci sarebbe anche il giovane indagato.

Dopo di lui non è escluso che possano essere ascoltati altri familiari, dal padre allo zio, per ricostruire i movimenti di quella sera e metterli a confronto con le testimonianze. Le uniche certezze sono una serie di risse dei giorni precedenti che fanno propendere per la pista della vendetta. E che Thomas è morto a causa di uno scambio di persona.

La svolta arriva a un mese dall’omicidio di Thomas. In questo periodo gli amici della vittima si sono chiesti perché, pur sapendo chi siano i colpevoli, non ci fosse ancora nessun indagato. Il padre dopo due settimane dalla tragedia aveva lanciato un appello, dicendo ai colpevoli di consegnarsi.