
“Li avete uccisi due volte”. Così hanno urlato i parenti delle vittime della valanga Rigopiano, nell’Aula del Tribunale, durante la lettura della sentenza di primo grado nell’ambito del processo che si celebrava oggi, 23 febbraio, con rito abbreviato.
Condannato il sindaco Ilario Lacchetta con una pena minima di 2 anni e 8 mesi. Assolti invece, l’ex prefetto di Pescara Francesco Provolo e l’ex presidente della Provincia Antonio Di Marco. Il rito abbreviato ha consentito agli imputati lo sconto di pena, ma sarà possibile fare Appello.
La sentenza è stata emessa dopo poche ore di camera di consiglio, dal gup del Tribunale di Pescara Gianluca Sarandrea ed è arrivata dopo oltre sei anni dalla tragedia avvenuta il 18 gennaio 2017, in cui morirono 29 persone.
I familiari sono indignati. In Aula, prima della decisione della magistratura, hanno messo in atto una protesta silenziosa, appoggiando sulle sedie le maglie con tutti i volti delle 29 vittime, per indicare che anche loro erano presenti.
Processo Rigopiano: le richieste di condanna
Le richieste di condanna erano 12 anni per Francesco Provolo, ex prefetto, 11 anni e 4 mesi per il sindaco di Farindola (in carica) Ilario Lacchetta, 7 anni e 8 mesi per il gestore dell’hotel Bruno Di Tommaso, 6 anni per l’ex presidente della Provincia Antonio Di Marco. Sul fronte del depistaggio, in Prefettura, chiesti 2 anni e 8 mesi per Daniela Acquaviva e Giulia Pontrandolfo. Infine, 2 anni per Giancarlo Verzella.