Superbonus, stop alla cessione dei crediti: cosa succede alle famiglie e ai condomini

Lo sconto in fattura e della cessione del credito resta solo per chi ha presentato già la documentazione entro il 17 febbraio.

Superbonus - Foto di Ansa Foto
Superbonus – Foto di Ansa Foto

Il decreto sul Superbonus che sancisce lo stop alla cessione dei crediti e allo sconto in fattura è già operativo. Tra i costruttori c”è chi ha annunciato di aver fermato i lavori.

Ai condomini dove abbiamo cantieri aperti abbiamo mandato una mail per scusarci e avvertendoli che si fermano. Tutta la programmazione per l’anno è ferma”. Queste le parole del responsabile piemontese Secap spa Giuseppe Provvisiero, riportate da Open.

Convocata per lunedì un incontro tra esecutivo, banche e costruttori, ma nell’attesa le famiglie che hanno i lavori in corso stanno subendo dei problemi.

Superbonus: chi potrà usufruire del credito di imposta

Lo stop della cessione del credito e dello sconto in fattura riguarda solo le operazioni per cui entro il 16 febbraio 2023 – giorno dell’entrata in vigore del decreto – non sia stata ancora presentata la Cila. Quindi tutti quelli che hanno adottato la delibera assembleare e presentato la Cila potranno ancora cedere all’impresa il credito di imposta, effettuando quindi i lavori senza costi.

Anche per le villette il decreto salva lo sconto in fattura solo per chi ha presentato la Cila.

Quali sono i termini

Il decreto non cambia le scadenze del Superbonus. Come riporta il Corriere della sera, le scadenze sono tre.

Per quanto riguarda i condomini, se la delibera assembleare è stata fatta entro il 24 novembre e la Cilas presentata entro il 25 novembre, oppure se la Cilas è stata presentata dopo il 25 novembre ma entro il 31 dicembre e la delibera assembleare non è posteriore al 18 novembre, si ha diritto al Superbonus 110%, altrimenti si scende al 90%.

Per le case indipendenti invece, se i lavori erano in corso già al 30 settembre 2022 ed erano stati effettuati almeno il 30% dei lavori, si ha diritto al Superbonus 110% ma solo per le opere che termineranno il 31 marzo 2023.

Nel caso delle altre abitazioni indipendenti, il Superbonus è al 90% per il 2023, purché siano prima casa e il quoziente familiare sia inferiore a 15mila euro.

Per quanto riguarda le case plurifamiliari con proprietà unica, il termine ultimo per la Cila per il Superbonus al 110% era il 25 novembre. Per tutti si scende al 70% nel 2023 e al 65% entro il 2025.

Superbonus: i crediti incagliati

Il decreto stabilisce che non si configura colpa grave nei confronti delle banche se effettuano controlli sul diritto del cedente a ottenere il credito. Questo è per superare le sentenze della Corte di Cassazione che stabiliscono la liceità dei sequestri derivanti da truffe anche per acquirenti in buona fede.

Le Entrate lo avevano certificato in una circolare del 6 ottobre 2022. Il decreto elenca i documenti che le banche dovranno chiedere, che sono le visure catastali, le comunicazioni alle Asl, asseverazioni e visti, foto con data certa sullo stato dei cantieri, attestati di prestazione energetica pre e post. Il decreto vieta anche agli enti pubblici di acquistare i crediti.

Quali documenti presentare

Lo sconto in fattura e della cessione del credito resta solo per chi ha presentato già la documentazione entro il 17 febbraio.

Per gli interventi diversi dai condomini, la Cila, per gli interventi nei condomini, la Cila deve essere adottata la delibera assembleare, mentre per gli interventi di demolizione e ricostruzione di edifici c’è l’istanza per l’acquisizione del titolo abilitativo.

Nel caso degli interventi edilizi invece, entro la stessa data devono essere stati presentati la richiesta del titolo abitativo, che siano già iniziati i lavori, risulti regolarmente registrato il contratto definitivo di compravendita.

Superbonus: la detrazione Irpef

Il Corriere spiega che chi non può usare il Superbonus, può comunque usufruire della detrazione Irpef nei limiti della capienza fiscale. Se l’Irpef dovuta è 5mila euro e il rimborso da Superbonus di 6mila, i mille euro in eccesso vanno persi.

Nel caso del Superbonus eco, serve il visto di conformità se non si opta per l’invio della precompilata. Per il Superbonis sisma, il visto serve in tutti i casi. Non è richiesto per gli altri bonus.