
Il summit del Ppe che avrebbe dovuto tenersi a Napoli dal 6 al 9 giugno è saltato dopo le parole di Silvio Berlusconi dei giorni scorsi sulla guerra in Ucraina.
Tra gli ospiti avrebbero dovuto esserci anche la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e la presidente dell’Eurocamera Roberta Metsola, ma Manfred Weber è stato chiaro. Con un tweet il leader dei popolari europei ha annunciato la cancellazione della convention per le dichiarazioni rese dal leader di Forza Italia uscendo dal seggio dopo il voto delle regionali: “A seguito delle osservazioni di Silvio Berlusconi sull’Ucraina abbiamo deciso di annullare le nostre giornate di studio a Napoli. Il supporto per l’Ucraina non è facoltativo”.
Lo strappo è solo con Berlusconi, non col partito
Lo strappo del Ppe è però solo con Silvio Berlusconi, non col resto del partito: “Antonio Tajani e Forza Italia hanno il nostro sostegno e proseguiamo la collaborazione con il governo italiano sui temi Ue”, specifica Weber.
La decisione avviene dopo che alcuni eurodeputati popolari principalmente dell’Est Europa.
La replica di Berlusconi
Pronta è arrivata la risposta di Silvio Berlusconi, che non ci sta a passare per “guerrafondaio”. “Anziché criticarmi, aprano immediatamente un tavolo per arrivare alla pace. Questo è un dovere per un partito come il Ppe”, ha scritto il Cav su Facebook, secondo cui la pace “non è più rinviabile”.
Tajani: “Non condivido la decisione”
Il Ppe, come detto, continua a sostenere Antonio Tajani e Forza Italia. Questo potrebbe aver messo il vicepremier e capo della Farnesina in difficoltà rispetto alla sua posizione di numero due nel partito, nei confronti di Silvio Berlusconi. “Non condivido la decisione di rinviare la riunione a Napoli. Anche perché Berlusconi e FI hanno sempre votato come il Ppe sull’Ucraina, come dimostrano gli atti del Ppe”, ha dichiarato Tajani.
Il Ppe scarica Berlusconi: le parole di Ronzulli e Cattaneo
L’appoggio al leader di FI arriva anche dai suoi fedelissimi, che non perdonano a Weber di voler dividerli. “Dentro Forza Italia esiste una sola linea e respingiamo ogni maldestro tentativo di dividerci”, dichiarano i capigruppo Licia Ronzulli e Alessandro Cattaneo in una nota.
“Ci auguriamo, innanzitutto come italiani, il chiarimento del malinteso e un ravvedimento di Weber, al quale chiediamo di non intervenire più”, continua la nota. Poi l’affondo: gli Study days a Napoli “sono una scusa” e “un torto non solo a un partito, ma all’Italia”. Cattaneo e Ronzulli concludono che va fermata “la volontà di entrare nella vita interna di un partito, imponendo o escludendo i leader dello stesso. Questo è inaccettabile”.