Auto green, Ambrosi (FdI) a iNews24: “Ci batteremo per una riconsiderazione totale del regolamento Ue”

Alessia Ambrosi - Foto di Ansa Foto
Alessia Ambrosi – Foto di Ansa Foto

Ai microfoni di iNews24, la deputata Alessia Ambrosi di Fratelli d’Italia, componente della Commissione politiche Ue, illustra le problematiche che l’Italia dovrà affrontare nel processo di transizione verso le auto green entro il 2035.

Il Parlamento europeo ha votato a favore dello stop, a partire dal 2035, delle nuove immatricolazioni di auto a benzina e diesel, per incentivare la transizione verso le auto elettriche. L’Italia non è pronta: quali sono le criticità?
“Si sta ripetendo più o meno lo stesso copione delle case green. In Europa c’è la tendenza, da parte di alcuni Paesi, ad imporre un ambientalismo estremistico che non tiene conto delle situazioni reali di vita di cittadini e aziende. Invece noi ce ne rendiamo conto eccome, e chiediamo che la tempistica dell’attuazione di queste norme slitti un po’ nel tempo, e ci dia la possibilità di poter essere economicamente sostenibili. Parliamo, a oggi, una spesa per auto non inferiore ai 40mila euro. Così facendo, si considera l’ambientalismo una cosa per ricchi, anni luce lontano dalle classi popolari”;

Andranno previsti incentivi da parte dello Stato per permettere a tutti di acquistare le auto elettriche?
Questo magari lo proporremo in un secondo tempo, anche se ovviamente non è nemmeno immaginabile per le famiglie avere esborsi economici di questo tipo. In questa fase dobbiamo a mio avviso soprattutto focalizzarci su un sensibile slittamento delle tempistiche, ed è una trincea nella quale ci batteremo eccome“;

Quali sono i punti critici del regolamento europeo?
“Si mette in ginocchio l’industria europea dell’automotive, pensiamo che soltanto in Italia sarebbero a rischio oltre 70mila posti lavoro per l’ostinazione di abbracciare una sola tecnologia per lo più di totale dominio cinese e in generale asiatico, in questo senso anche a livello geopolitico si tratta di un suicidio che l’Europa deve assolutamente evitare. Il rischio di pesanti ricadute sul sistema produttivo italiano è altissimo. Molto bene ha fatto il premier Giorgia Meloni a mettere in risalto questo rischio, preannunciando la forte opposizione italiana”;

Quali proposte porterà l’Italia in Europa?
“Siamo per una riconsiderazione totale del provvedimento, e in questo senso ci batteremo, anche perché puntando solo sull’elettrico si rischia di abbandonare la ricerca su forme di combustibili meno inquinanti e più sostenibili”.