Demolizione bunker Zagaria, le parole del ministro Piantedosi

La demolizione del bunker di Michele Zagaria, l’ex primula rossa dei casalesi, segna “una giornata importantissima. Per il valore di concretezza e simbolico di questa iniziativa di recupero della legalità. Tutti i livelli dello Stato hanno lavorato in sinergia. Oggi è la giornata della demolizione ma i simboli si devono costruire e qui ci sarà un progetto dall’alto valore sociale.” Sono le parole che il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha rilasciato ai cronisti durante le operazioni di abbattimento. Il covo si trova in uno stabile di Casapesenna, provincia di Caserta. Non lontano da Casal di Principe, cittadina che per anni è stata il feudo del clan camorrista.

Al posto del bunker sorgerà un parco pubblico. Un intervento finanziato dalla Regione Campania, che ha supportato il Comune di Casapesenna nelle operazioni di demolizione, smaltimento dei rifiuti inerti e ricostruzione. Una giornata che segna, soprattutto, un momento grandemente simbolico per tutta questa zona del Basso Casertano. Un piccolo segno di rinascita dopo gli anni bui segnati dalla violenza e dal dominio del clan dei casalesi. “Continua la lotta dello Stato contro tutte le forme di criminalità organizzata, è una delle priorità del governo”, ha affermato Piantedosi.

Demolizione bunker Zagaria: chi è l’ex “primula rossa” dei casalesi

Michele Zagaria, nato il 21 maggio del 1958 a San Cipriano d’Aversa, è stato uno dei boss di maggior spicco della camorra casalese. Condannato a quattro ergastoli tra il 2008 e il 2015, era considerato il “re del cemento” nella provincia del Basso Casertano. Capace di estendere i suoi tentacoli ben oltre la Campania: verso il Lazio, la Toscana, l’Umbria, l’Abruzzo, la Lombardia e, in particolare, l’Emilia-Romagna. Latitante dal 1995, viene arrestato il 7 dicembre del 2011 dalla Terza Sezione della Squadra Mobile di Napoli. Proprio all’interno del bunker in cemento che oggi viene demolito dalle ruspe.