
Una serie di minacce sono arrivate dagli anarchici della Fai ad aziende italiane nei confronti dei loro manager e a un giornale. L’ultimo aggiornamento riguarda l’Iveco Defence Vehicles di Bolzano.
A dare la notizia, l’Ansa. La busta conteneva un proiettile e una lettera in cui si fa riferimento al caso Cospito e si accusa l’azienda di fabbricare armamenti. La minaccia di morte è indirizzata a uno dei manager.
La mittente indicata nella lettera di minacce è Anna Beniamino, compagna di Alfredo Cospito e militante anarchica reclusa a Rebibbia e in sciopero della fame in solidarietà con lui.
Nell’etichetta bianca su una busta gialla, la donna è indicata come avvocata e tra il nome e il cognome è riportato un altro nome falso. Nell’indirizzo del mittente c’è via della Libertà a Terni, indirizzo simbolico del carcere umbro dal quale Cospito raccontò ai parlamentari in visita (secondo la relazione del Gom della penitenziaria) che era tranquillo, perché poteva scrivere libri ed esprimere le sue idee.
Caso Cospito: le parole degli anarchici nella lettera
“Per Alfredo Cospito fratello e compagno”. Comincia così il testo del volantino dattiloscritto. “La Fai, federazione anarchica informale, non dimentica Alfredo e gli altri compagni e per risposta all’attacco alla libertà del movimento anarchico colpirà gli uomini per far morire le strutture”. Il manager, indicato come obiettivo, viene descritto “l’anima nera delle operazioni di mercato […] al servizio della guerra che alimenta la morte in Ucraina”.
E ancora: “Verme della società che orienta e determina le guerre per fare ricchezza ingiusta con qualsiasi mezzo, traditore di ogni ideale per arricchire il sistema indossa mille maschere ma vende morte e non lo racconta nemmeno ai figli […]. Verrà colpito a morte davanti alla famiglia“.
Un volantino con minacce è arrivato a firma della Federazione Anarchica Informale (Fai) anche ad altre aziende. Il contenuto contiene parole di solidarietà nei confronti dell’anarchico che protesta contro il 41bis portando avanti lo sciopero della fame da quasi quattro mesi.
Serracchiani (Pd): “Piantedosi riferisca alla Camera”
La capogruppo del Pd Debora Serracchiani chiede nell’Aula della Camera un’informativa urgente del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi: “Considerate le dichiarazioni recenti del presidente del Consiglio, secondo cui il clima si sta “pericolosamente surriscaldando”, qualora vi sia questo attacco allo Stato chiediamo un’informativa urgente del ministro Piantedosi affinché si possa parlamentarizzare una questione che non può essere confinata a qualche giornale o a qualche dichiarazione in modo da accogliere l’appello all’unità lanciato dalla presidente del Consiglio rispetto a quanto avviene“.