Caso Donzelli-Delmastro, Nordio: “Documenti non erano atti classificati”

Duanto riferito da Donzelli alla Camera era riportato in una scheda di sintesi del Nucleo investigativo centrale della polizia penitenziaria, "priva di apposizioni formali di segretezza o di ulteriori classificazioni", spiega il Guardasigilli.

Carlo Nordio, Andrea Delamastro Delle Vedove, Giovanni Donzelli - Foto di Ansa Foto
Carlo Nordio, Andrea Delmastro Delle Vedove, Giovanni Donzelli – Foto di Ansa Foto

I documenti su Cospito non erano atti classificati”. Così il ministro della Giustizia Carlo Nordio durante l’informativa alla Camera sul caso Donzelli-Delmastro.

La dicitura “limitata divulgazione rappresenta una formulazione che esula dalla materia del segreto di Stato e dalle classificazioni di segretezza ed è inidonea a connotare il documento trasmesso come atto classificato”. 

L’informativa è dovuta all’intervento alla Camera di Donzelli del 31 gennaio, quando aveva parlato di colloqui in carcere tra l’anarchico Alfredo Cospito e alcuni boss della criminalità organizzata, riportati in una relazione del Dap e appresi da Delmastro, che ha delega alle carceri ed è il coinquilino di Donzelli a Roma.

I boss incoraggiavano Cospito ad andare avanti nella battaglia contro il 41bis e Donzelli aveva attaccato il Pd perché una sua delegazione aveva fatto visita in carcere all’anarchico proprio in quel periodo.

Donzelli-Delmastro: si esprimerà anche il Giurì d’onore

Sul caso si esprimerà anche il Giurì d’onore, come chiesto dai Dem. Nel frattempo il Guardasigilli Nordio ha effettuato delle verifiche interne sul documento e già nelle scorse settimane aveva esposto le sue conclusioni.

Le stesse conclusioni sono state ribadite oggi alla Camera. Cioè che quanto riferito da Donzelli era riportato in una scheda di sintesi del Nucleo investigativo centrale della polizia penitenziaria, “priva di apposizioni formali di segretezza o di ulteriori classificazioni”. 

Inoltre, le conversazioni tra Cospito e i boss non sono state intercettate, ma sono “frutto di mera attività amministrativa”, ascoltate dagli uomini della penitenziaria durante le ore di socialità dell’anarchico.

Il ministro ha anche parlato di Alfredo Cospito, la cui pericolosità, secondo lui è “confermata dal moltiplicarsi delle azioni intimidatorie da parte di gruppi anarco-insurrezionalisti. Permane la sua capacità di orientare le iniziative di lotta della galassia anarchica insurrezionalista”.