
Il 2023 è cominciato con notizie pessime, economicamente parlando, per chi ha acceso un mutuo sulla casa negli ultimi anni. Il tasso fisso è diventato più conveniente di quello variabile che è in ulteriore crescita e a fine anno potrebbe raggiungere quota 4%.
Così torna di moda l’annosa domanda: di questi tempi, meglio qualche sacrificio in più per comprare casa con un mutuo, oppure cercare affitti a lunga scadenza? Fino allo scorso anno le due opzioni potevano essere considerate equivalenti, valutando i pro e i contro di ognuna. Al momento però la scelta sembra molto chiara e porta in una sola direzione.
Da una parte ci sono i prezzi delle case in vendita che rispetto al periodo prepandemico e ai due anni della pandemia hanno prezzi in leggera risalita ma tutto sommato stabili. Dall’altra per gli affitti ci sono da considerare gli aumenti dei canoni.
E i numeri dicono chiaramente che da qui ai prossimi mesi se un risparmiatore ha a disposizione una cifra pari almeno al 20% o al 30% del prezzo per acquistare, non ci sono dubbi. Comprare conviene più che affittare, soprattutto se si riesce a spuntare un mutuo trentennale. Il costo, anche se può suonare strano, è inferiore al canone di locazione, anche nelle grandi città Fanno eccezione gli alloggi di pregio, ma in fondo non è nemmeno una novità.
Casa, acquisto o affitto? I numeri sono tutti a favore di una soluzione, ecco perché
Non solo soltanto teorie ma dati pratici che derivano dai numeri diffusi dagli esperti del settore. Lo conferma l’ufficio studi di idealista.it: l’offerta di case in locazione nell’ultimi trimestre del 2022 si è diminuita, per il quinto trimestre consecutivo, con un crollo del 36% rispetto all’analogo periodo del 2021. Nel trimestre precedente era addirittura scesa del 43,5%.
Cosa significa in concreto? Che i proprietari di un alloggio o di un altro immobile preferiscono vendere piuttosto che affittare e quindi c’è meno interesse da entrambe le parti, perché la domanda è soddisfatta ampiamente dalle offerte presenti sul mercato.
Idealista propone anche esempi concreti analizzando i dati di quattro grandi capoluoghi italiani. Nell’ultimo trimestre 2022 ha Torino è stata registrata una diminuzione di affitti pari all’81%, a Roma del 60%, a Milano del 49% e a Napoli del 40%.
Le case in affitto stanno scomparendo anche per motivi fiscali. Conviene molto di più affittare per brevi periodi, come nel caso di studenti oppure di lavoratori stagionali e turisti, mentre le proposte di affitto a lunga scadenza non convengono a nessuno.
Quindi oggi vince l’acquisto e vincono i mutui ventennali o trentennali. Dovendolo aprire domani mattina, sempre la banca lo conceda, il tasso fisso dà maggiori garanzie anche di quello variabile. Invece surrogare un contratto di locazione per sostituirlo con un altro più conveniente passando ad un altro istituto di credito è molto più complicato.