
Gli Usa hanno recuperato i resti di un presunto pallone-spia cinese abbattuto al largo del South California il 4 febbraio. Era il primo di una serie di oggetti misteriosi distrutti nello spazio aereo degli Stati Uniti negli ultimi giorni.
Le foto sono state diffuse dalla Marina Usa e a dare la notizia è stato il Pentagono: “LE squadre sono riuscite a recuperare significativi rottami sul sito”, “compresi tutti i principali sensori e pezzi elettronici identificati, oltre ad ampie sezioni della struttura”, ha riportato lo Us Nothern Command.
I resti del pallone-spia sono stati trovati in mare a una profondità di 15 metri. Tra i detriti, spiega il Pentagono, c’erano anche parti della struttura sotto il pallone, che sarebbe stata grande quanto tre bus scolastici.
Usa: “Serviva per localizzare dispositivi di comunicazione”
Secondo il New York Times, il pallone possedeva antenne per “raccogliere e geolocalizzare le comunicazioni”, oltre che pannelli solari che gli permettevano di produrre energia per funzionare.
Le agenzie di intelligence ritengono che le antenne servissero a localizzare dispositivi di comunicazione, inclusi telefoni cellulari e radio, con lo scopo di raccogliere dati. Non si sa quali siano stati esattamente i dispositivi presi di mira.
La sorveglianza da parte della Cina, secondo il portavoce del Consiglio di Sicurezza nazionale di Washington, risale già ai tempi di Trump, “ma non lo hanno rilevato”.
Pechino risponde: “Era un dirigibile per osservazioni meteorologiche”
Gli ufficiali americani sostengono che il pallone provenisse dalla Cina ed era usato per monitorare i siti militari negli Usa. Pechino ha smentito questa versione, dichiarando che in realtà il pallone-spia era un dirigibile per osservazioni meteorologiche finito fuori rotta.
Altri abbattimenti di oggetti in cielo sono avvenuti dal 4 febbraio in America, domenica sul Lago Huron, tra Usa e Canada, sabato in Canada e venerdì in Alaska.