Mutui 2023 in rialzo, ma il risparmio è possibile: come fare

I risparmiatori italiani hanno solo un modo per evitare di pagare rate salate\

Mutui casa - Foto Pixabay
Mutui a tasso fisso o variabile – Foto Pixabay

Il 2023 per i risparmiatori e le famiglie italiane che hanno aperto un mutuo a tasso variabile per la casa si è aperto con due notizie. Una è decisamente negativa e l’altra parzialmente positiva, anche se non risolve in via definitiva i problemi.

La svolta terrificante per i risparmi è arrivata dai rialzi dell’Euribor, l’indice che serve per calcolare quelli da applicare ai prestiti con tassi variabili. Attualmente infatti, dopo 15 anni di convenienza assoluta, viaggia su condizioni praticamente uguali al tasso fisso, quindi ben oltre il 3%. Ma soprattutto, senza un intervento deciso della Bce che comunque non arriverà prima di aprile 2023, secondo gli analisti finanziari è destinato a crescere fino al 4%.

Tutto questo significa solo una cosa in concreto. Chi ha attivato un mutuo a tasso variabile con scadenza a 30 anni dal 2020 a oggi, si ritroverà a pagare nel gennaio 2024 più del doppio rispetto alla prima rata iniziale.

La notizia positiva però è che nella Finanziaria è stato prolungato un decreto che prevedeva la possibilità di rinegoziare gratuitamente il proprio mutuo con il passaggio da tasso variabile a fisso. In più la banca ha l’obbligo di provvedere al cambio senza spese. Le condizioni necessarie sono avere un ISEE inferiore a 35.000 euro, aver sempre pagato puntualmente le rate e essere partiti con un mutuo non superiore ai 200.000 euro.

Mutui 2023 in rialzo, ma il risparmio è possibile: la tre vie per cercare di spemdere meno

Quindi quali sono le vie di uscita per chi non vuole essere travolto dall’ansia per il mutuo variabile in rialzo? La prima via è la è la surroga, quindi passare da un istituto di credito all’altro trasferendo il proprio mutuo per cercare condizioni migliori.

La seconda è sfruttare la norma confermata dalla legge di Bilancio 2023 e chiedere alla propria banca di passare a condizioni di tassi fisse senza spese. C’è anche una terza via, quella della rinegoziazione su base volontaria con la propria banca. Sulla carta è possibile ma è anche quella al momento con minori possibilità di successo.

Banconote euro (generica) - Foto di Ansa Foto
Banconote euro – Foto di Ansa Foto

Analizzando il mercato, la surroga può essere richiesta in questa fase con un tasso che può andare dai 20 centesimi in più ai 20 in meno rispetto a quelli della rinegoziazione obbligatoria. Quest’ultima invece ha un tasso stabilito per legge.