
Il Festival di Sanremo e le tensioni che hanno coinvolto i vertici Rai, il centrodestra ha deciso che ci sarà una riflessione sulla televisione pubblica. Per la precisione, questa tendenza è stata palesata da Fratelli d’Italia e dalla Lega, un po’ meno da Forza Italia.
Il partito di Silvio Berlusconi è stato l’unico della maggioranza che finora ha dimostrato una linea più distensiva durante le polemiche scatenate dall’esibizione di Fedez durante la kermesse canora.
Canone Rai non è l’unica rivoluzione: “Riflessione anche su super stipendi e agenti esterni”
L’ultimo ad entrare nel merito del dibattito è stato il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti della Lega Matteo Salvini, che in un’intervista a Telelombardia ha spiegato che “ci sarà da fare una riflessione sul canone, su quello che costa la Rai, su certi super stipendi e sugli agenti esterni”.
Il segretario del Carroccio è convinto che “bisogna togliere il canone Rai dalla bolletta e lavorare per ridurlo, abbassarlo o, come in altri Paesi europei, per eliminarlo”.
E il ruolo del servizio pubblico, secondo Salvini, “va ripensato”, anche guardando a come funziona “in altri Paesi europei”.
“Se non rispondi alle polemiche, a litigare con Fedez, con Tizio, con Caio, questo non vuol dire che il canone Rai in bolletta vada bene così, che la Rai funzioni così, che gli stipendi milionari debbano proseguire e che gli agenti privati possano andare a fare sulla televisione pubblica pagata dagli italiani“, ha dichiarato il ministro ad Aria Pulita du 7Gold.
“Una profonda riflessione sul ruolo del servizio pubblico e sul fatto che gli italiani debbano continuare a pagarlo, va fatta. Togliere il canone dalla bolletta sì, lavorare per abbassarlo o, se ce la facciamo addirittura per azzerarlo, è un dovere. A prescindere da Sanremo, ma i costi miliardari in un momento come questo non possono essere messi a carico dei cittadini”.